Elezioni comunali oggi Emilia Romagna 2021: affluenza alle 23 al 40,7%. Dove si vota

Seggi chiusi alle 23, lunedì 4 ottobre riaprono dalle 7 alle 15. Occhi puntati su Bologna, Rimini e Ravenna. Le amministrative di tutti i comuni e i dati in tempo reale

Bologna, 3 ottobre 2021 - Affluenza in calo in Emilia-Romagna dove, con il voto alle elezioni amministrative di oggi e domani, verranno scelti 48 nuovi sindaci e altrettanti consigli comunali (sono 680 i seggi a disposizione per 4.214 candidati). I dati di oggi, la rilevazione delle 12, delle 19 e delle 23, segnano una discesa dei votanti anche se - va ricordato - il dato di raffronto delle ultime elezioni amministrative non è perfettamente sovrapponibile perché allora si votò in una sola giornata. Stavolta, invece, i seggi si sono chiusi alle 23 e poi domani, lunedì 4 ottobre, saranno aperti dalle 7 alle 15.

Aggiornamento I risultati: tutti i sindaci dell'Emilia RomagnaBologna, il giorno del voto. Urne aperte oggi dalle 7 alle 23 - Ravenna al voto - Riminesi alle urne - Elezioni comunali nelle Marche: affluenza in diretta - Elezioni comunali Veneto 2021, tutti gli 84 comuni alle urne

Elezioni comunali in Emilia Romagna, dove si vota il 3 e 4 ottobre
Elezioni comunali in Emilia Romagna, dove si vota il 3 e 4 ottobre

A livello regionale alle 23 ha votato  il 40,7% degli aventi diritto (33,22% alle 19, 13,78% alle 12) contro il 63,83% delle ultime elezioni (46,93% alle 19; 20,09% il dato delle 12 dell'ultima tornata elettorale). La provincia dove si è votato di più è quella di Piacenza con il 49,81% (42,28% alle 19, alle 12 17,9%), quella dove si è votato meno è quella di Bolognadove ha votato il 36,16% (alle 19 il 30,11%, alle 12 il 13,10%). Tra i capoluoghi di provincia, sono al voto anche Ravenna (dove vota soltanto il comune capoluogo) con il 41,40% (31,88% alle 19, alle 12 12,87%).e Rimini (42,12%, alle 19 il 34,12, 13,65% alle 12).

Ecco il dettaglio per provincia

Bologna 36,16%(contro il 63,59%). Alle 19 30,11% (contro il 46,77%). Alle 12 13,10% (contro il 20,1%)

Ferrara 43,51 (contro il 65,64%). Alle 19 35,69% (contro il 51,58%). Alle 12 14,79% (contro il 21,76%)

Forlì - Cesena  42,67% (contro il 62,59%). Alle 19 35,20% (contro il 46,51%). Alle 12 14,46% (contro il 20,94%)

Modena  47,25% (contro il 65,30%). Alle 19 38,62% (contro il 51,80%). Alle 12 15,64% (contro il 22,94%)

Parma 45,62% (contro il 64,02). Alle 19 37,05% (contro il 49,14%). Alle 12 14,8% (contro il 21,74%)

Piacenza 49,81%(contro il 65,33%). Alle 19 42,28% (contro il 52,73%). Alle 12 17,90% (contro il 24,49%)

Ravenna 41,40% (contro il 61,28%). Alle 19 31,88% (contro il 45,06%). Alle 12 12,87% (contro il 19,41%)

Reggio Emilia 47,24% contro il 64,20%. Alle 19 38,29% (contro il 49,61%). Alle 12 14,85% (contro il 20,33%)

Rimini  42,28% (contro il 62,44%). Alle 19 34,21% (contro il 42,30%). Alle 12 13,5% (contro il 17,44%)

Affluenza e scrutini: i dati in diretta 

Domenica 3 ottobre i dati dell'affluenza dei votanti vengono comunicati alle 12, alle 19 e alle 23 e lunedì 4 ottobre quello dell'affluenza definitiva alle 15. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura delle urne.

 

I documenti necessari per votare

L'elettore deve presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l'ha smarrita può richiederla all'ufficio elettorale del comune di residenza.

Accesso ai seggi: misure anti-Covid

Per accedere ai seggi è obbligatorio l'uso della mascherina da parte di tutti gli elettori. Al momento dell'accesso nel seggio, l'elettore dovrà procedere alla igienizzazione delle mani con gel idroalcolico messo a disposizione in prossimità della porta. Quindi, dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l'identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, provvederà a igienizzare nuovamente le mani. Completate le operazioni di voto, è consigliata una ulteriore detersione delle mani prima di lasciare il seggio.

Le sfide principali a Bologna, Ravenna e Rimini

Le sfide elettorali su cui sono puntati, in particolare, i riflettori sono quelle dei tre capoluoghi di provincia, Bologna, Rimini e Ravenna, dove si voterà con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno.

Bologna

Nel capoluogo regionale la partita è a otto: Matteo Lepore, assessore Pd nelle ultime due giunte e candidato del centrosinistra dopo aver vinto le primarie contro Isabella Conti; Fabio Battistini, civico appoggiato dal centrodestra unito, cioè Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega; Stefano Sermenghi, ex sindaco di Castenaso per il movimento Bologna forum civico; Dora Palumbo (Sinistra unita); Marta Collot (Potere al Popolo); Federico Bacchiocchi (Partito comunista dei lavoratori); Andrea Tosatto (Movimento 3V) e Luca Labanti (Movimento 24 agosto).

Gli 8 candidati a sindaco, tra cui ci sono 2 donne, sono sostenuti da 19 liste. Dei 641 candidati consiglieri a Palazzo D'Accursio a Bologna, per 36 seggi, 348 sono uomini, il 54,3%, e 293 donne, il 45,7%. Ed è una corsa, mediamente, tra cinquantenni: infatti l'età media è 50,1 anni, 49,2 per le candidate e 50,9 per gli uomini.

Quattro candidati su 10 sono nati in città. Il 5,3% è originario di un altro comune della provincia bolognese, il 12,9% di un comune dell'Emilia-Romagna e il 34,8% in un comune fuori regione. Il 3,7% è nato in un paese straniero.

Rimini

Qui sono sei i candidati in corsa per prendere il posto di Andrea Gnassi dopo dieci anni a Palazzo Garampi: Jamil Sadegholvaad, già assessore per due mandati con Gnassi, per il centrosinistra; Enzo Ceccarelli per il centrodestra, anche qui unito; Gloria Lisi, ex vicesindaca sostenuta da cinque liste civiche e dal M5s; Matteo Angelini del Movimento 3V, Mario Erbetta di Rinascita civica e Sergio Valentini di Rimini in Comune-Diritti a sinistra.

I 6 candidati a sindaco, tra questi c'è una donna, sono sostenuti da 21 liste. Dei 586 candidati consiglieri per uno dei 32 seggi del comune di Rimini, 328 sono uomini, il 56%, e 258 donne, il 44%. Tra i capoluoghi di provincia al voto, quello riminese presenta i candidati consiglieri mediamente più giovani: infatti l'età media è 48,3 anni, 46,8 per le candidate e 49,5 per gli uomini.

Oltre la metà dei candidati sono nati in città (52,9%). Solo lo 0,3% è originario di un comune della provincia riminese, il 16,2% di un comune dell'Emilia-Romagna e il 27% in un comune fuori regione. Il 3,6% è nato in un paese straniero.

Ravenna

Sono undici i candidati in corsa per diventare sindaco a Ravenna, ecco gli sfidanti dell'uscente Michele de Pascale (Pd) a caccia del bis, sostenuto da centrosinistra e M5s. Il centrodestra corre diviso: Filippo Donati è infatti il candidato di Lega e FdI (più la lista civica Viva Ravenna), mentre Alberto Ancarani è in corsa sostenuto da Forza Italia e da PrimaveRa. In campo anche Alvaro Ancisi con un raggruppamento di liste civiche, così come la consigliera uscente Veronica Verlicchi, Mauro Bertolino (Alleanza di Centro), Emanuele Panizza (Movimento 3V), Matteo Rossini (Riconquistare l’Italia), Alessandro Bongarzone (Comunisti uniti), Gianfranco Santini (Potere al Popolo) e  Lorenzo Ferri (Partito comunista).

Gli 11 i candidati a sindaco, tra questi c'è una donna, sono sostenuti da 30 liste. Dei 833 candidati consiglieri al Comune di Ravenna, per 32 seggi, 449 sono uomini, il 53,9%, e 384 donne, il 46,1%. L'età media è 51,6 anni, 50,6 per le candidate e 52,5 per gli uomini.

Il 45% dei candidati è nato in città. Il 16 % è originario di un comune della provincia ravvenate, il 13,4% di un comune dell'Emilia-Romagna e il 21,1% in un comune fuori regione. Il 4,3% è nato in un paese straniero.

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Come si vota nei comuni sopra i 15mila abitanti e nei capoluoghi di provincia

Nei tre capoluoghi di provincia Bologna, Ravenna e Rimini, nonché in altri 6 comuni con popolazione legale superiore ai 15mila abitanti - San Giovanni in Persiceto (Bo), Cento (Fe), Cesenatico (Fc), Pavullo nel Frignano e Finale Emilia (Mo), Cattolica (Rn) - si voterà con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Si vota su una sola scheda, nella quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di sindaco e, sotto ciascuno di essi, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.  

Tre sono le possibilità di voto: 1) Si può tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato sindaco da quest'ultima appoggiato. 2) Si può tracciare un segno sul simbolo di una lista, tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto ‘voto disgiunto’. 3) Si può tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco, votando così solo per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest'ultimo collegate.

Ogni elettore può poi esprimere, nelle apposite righe affiancate al simbolo della lista, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome di non più di due candidati compresi nella lista da lui votata. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza. È eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si andrà al ballottaggio e si tornerà a votare il 17 e 18 ottobre per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti. Gli orari del ballottaggio sono gli stessi orari previsti per il primo turno. Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

I comuni al voto sotto i 15mila abitanti

Gli altri 39 comuni al voto hanno meno di 15mila abitanti e il candidato più votato diventerà sindaco al primo turno. Sono i comuni di Alto Reno Terme, Castel del Rio, Gaggio Montano, Monghidoro in provincia di Bologna. Codigoro, Goro, Portomaggiore e Vigarano Mainarda in provincia di Ferrara. Bertinoro, Gatteo e Sogliano al Rubicone in provincia di Forlì-Cesena. Montefiorino, Palagano, Sestola e Zocca in provincia di Modena. Borgovalditaro, Busseto, Felino, Fontenellato, Neviano degli Arduini, Sala Baganza, San Secondo Parmense e Traversetolo in provincia di Parma. Agazzano, Borgonovo Val Tidone, Cadeo, Cortemaggiore, Fiorenzuola d'Arda, Gazzola, Gropparello e Rottofreno in provincia di Piacenza. Casina, Castellarano, San Martino in Rio e Ventasso in provincia di Reggio Emilia. Montescudo-Montecolombo, Novafeltria, Pennabilli e Sassofeltrio in provincia di Rimini.

Come si vota nei Comuni sotto i 15mila abitanti

Si vota con una sola scheda per eleggere sia il sindaco che i consiglieri comunali. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato sindaco, con accanto il contrassegno dell'unica lista che lo appoggia. Il voto si esprime tracciando un segno sul contrassegno della lista o sul nominativo del candidato sindaco. Non è possibile votare per un candidato alla carica di sindaco diverso da quello collegato alla lista. I voti conseguiti dal candidato alla carica di sindaco sono attribuiti alla lista ad esso collegata. Per i comuni inferiori ai 5.000 abitanti si può esprimere la preferenza per un candidato al consiglio comunale, scrivendo il cognome nella apposita riga affiancata al simbolo della lista. Per i comuni compresi tra 5.000 e 15.000, si possono esprimere una o due preferenze per i candidati al consiglio comunale. Nel caso siano due, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza. Viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Solo in caso di parità di voti tra due candidati si andrà al ballottaggio e si tornerà a votare per questi ultimi il 17 e 18 ottobre. Anche in questo caso risulterà eletto chi dei due avrà ottenuto più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano. Una volta eletto il sindaco viene anche definito il consiglio: alla lista che appoggia il sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.

A Bologna si vota anche per rinnovare i Consigli di Quartiere

Solo a Bologna, si vota anche per il rinnovo dei sei Consigli di Quartiere: la scheda che verrà consegnata all'elettore è rosa. Dal 7 giugno 2016 le nuove circoscrizioni sono: Borgo Panigale-Reno (zone Barca, Borgo Panigale e Santa Viola); Navile (zone Bolognina, Corticella e Lame); Porto-Saragozza (zone Costa Saragozza, Malpighi, Marconi e Saffi); San Donato-San Vitale (zone San Donato e San Vitale); Santo Stefano (zone Colli, Galvani, Irnerio e Murri) e Savena (zone Mazzini e San Ruffillo). L'elettore esprime il proprio voto tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta, con facoltà di esprimere una o due preferenze, per non più di due candidature della lista da lui votata. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidature di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza.

Alla lista che ha riportato il maggior numero di voti è attribuito il 60 per cento dei seggi assegnati al Consiglio. I restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente fra le altre liste. Nell'ambito di ogni lista i candidati sono proclamati eletti Consiglieri circoscrizionali secondo l'ordine delle rispettive preferenze: a parità di quest’ultime, sono proclamati eletti i candidati che precedono nell'ordine di lista. Il presidente del Consiglio di Quartiere è eletto dal Consiglio nella prima seduta dopo la convalida dei consiglieri neoeletti.