Pompei, una risata ci seppellirà: basta scioperi

Bologna, 28 luglio 2015 - Lo sciopero è un diritto sacrosanto, ma ha delle regole che vanno rispettate o fatte rispettare. Voglio vedere quali provvedimenti saranno adottati per i dipendenti degli scavi di Pompei e dell’Alitalia. Secondo me nessuno, perché non è la prima volta che questi signori fanno quello che gli pare. Dopo il clamore mediatico, torna tutto come prima. 

Gino Bongini, Bologna 

Risponde il vicedirettore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Il presidente dell’autorità di garanzia sugli scioperi proprio ieri su questo giornale ha affermato che «Musei e monumenti sono servizi essenziali e in caso di sciopero deve scattare la precettazione». Lo sciopero è un diritto sacrosanto, ma casi come quelli di Pompei non devono più accadere. Per una assemblea, come altre volte, è andata in scena una figuraccia mondiale con i turisti abbandonati sotto il sole. Pompei ci ha abituati ad altre situazioni limite. A Natale e Capodanno il sito è rimasto chiuso per decisione sindacale. C’è una incapacità di fondo nella gestione di questo gioiello archeologico tutta a giocata fra prove di forza, scarsa strategia e dogmi sindacali. Abbiamo cambiato la Costituzione e l’assetto del Parlamento e non riusciamo a cambiare Pompei? Meglio darsi una mossa o una risata mondiale ci seppellirà.

beppe.boni@ilcarlino.net