Profughi, la grande illusione dell’ospitalità

La lettera Rispionde il vicedirettore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 25 febbraio 2016 - Perché far credere ai migranti che potremo dar loro una vita migliore? Sistemazioni provvisorie, non un futuro con lavoro e indipendenza economica, ma un un perenne stato d’assistenza a spese del cittadino, già vessato da scarsa occupazione, sicurezza, instabilità economica. Solo i nostri maghi della politica possono creare quest’illusione. La realtà è un’altra cosa. Alberto Giovannini, Baricella (Bologna)

Risponde il vicedirettore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

La grande illusione continua a svilupparsi nell’inerzia dell’Europa che sanziona l’Italia su tutto (anche sul caso Abu Omar senza rispettare l’autonomia dello Stato) e nonostante dibattiti, annunci, investimenti, operazioni navali non è ancora riuscita a trovare la strada maestra per l’emergenza profughi. La soluzione è una sola: dissuadere le partenze, cosa che in tanti anni non è mai avvenuta e trovare una linea comune fra gli Stati membri. I Paesi europei non sono più in grado di assorbire le ondate di profughi che arrivano senza sostadall’Africa. In centri casi i prefetti, come in Veneto, sono costretti a lanciare l’idea di requisire le case per fornire ospitalità. Naturalmente i cittadini sono in rivolta. L’Austria ripristina intanto i controlli al Brennero prevendendo l’arrivo di altre ondate dall’Italia visto che all’Est alzano i muri. Così non si può andare avanti.

beppe.boni@ilcarlino.net