Faenza (Ravenna), 22 ottobre 2011 - ABBANDONANO un pacco di amianto trattato vicino a una scuola elementare, la pioggia crea rivoli per tutta la strada: «Nessun rischio per la salute», rassicura Arpa. Ore di timore, ieri, in pieno centro vicino a una scuola elementare di Faenza. L’acqua di un bel colore rosso ha riempito via Castellani formando pozzanghere sulla strada attirando la curiosità delle decine di bambini che ogni mattina da via Severoli raggiungono le scuole elementari Gulli.

I genitori un po’ più preoccupati dei bambini per tutta la mattina si sono chiesti da dove venisse quel liquido. Mistero risolto in breve tempo: il percolato proveniva da un grosso involucro in cellophane abbandonato a fianco dei bidoni dell’immondizia; sull’involucro campeggiava un cartello che recitava minacciosamente: ‘Attenzione, contiene rifiuti di amianto imballati’ e di seguito altre indicazioni di pericolosità. Al centralino della Polizia Municipale, attorno alle 8.30, molte le segnalazioni di genitori preoccupati. Dopo circa mezz’ora sul posto è arrivato il personale di Hera, l’azienda che si occupa tra l’altro anche dello smaltimento di piccole quantità di amianto (fino a 250 chilogrammi l’anno per utente).

SECONDO una prima ricostruzione il ritiro del pacco era stato concordato tra un privato impegnato a sgomberare un’abitazione poco distante da via Castellani ed Hera che però non ritira materialmente l’amianto ma subappalta a una ditta per avviarlo nelle discariche autorizzate. Il ritiro doveva essere effettuato ieri mattina tramite accordi telefonici tra l’utente che lo ha confezionato e la ditta che lo doveva ritirare. Qualcosa non deve essere andato per il verso giusto, sta di fatto che il pacco è stato lasciato, verosimilmente la sera di giovedì, vicino ai cassonetti, proprio all’angolo tra via Castellani e via Severoli.

La pioggia della notte ha poi fatto il resto allagando il contenuto e inzuppando le onduline in amianto (le coperture di una volta) trattate. Il trattamento dell’amianto da avviarsi a smaltimento viene fatto per evitare che le micidiali molecole si disperdano nell’aria durante il trasporto. Per evitare questo le parti vengono spennellate con un collante, simile al vinavil, definito in gergo ‘incapsulante’, di colore rosso. Il colore rosso dell’acqua non era altro che il percolato dall’involucro sull’asfalto.

I tecnici di Hera a quel punto hanno cercato di capire se la sostanza che fuoriusciva dall’involucro fosse nociva o meno per la salute interpellando l’Arpa, l’azienda regionale protezione ambientale. Attorno alle 10.45, finalmente si sono sciolti tutti i dubbi con l’arrivo del personale dell’Arpa che ha assicurato che «non c’è alcun pericolo trattandosi di acqua impregnata esclusivamente del collante rosso e in nessun modo l’amianto può essersi mescolato al liquido perso per strada».

Unica segnalazione consigliata da Arpa al personale del depuratore che andava avvisato di quello che stava per ricevere negli scoli delle fogne, «anche se — ha sottolineato un tecnico dell’Arpa — il liquido perso dal pacco di amianto è meno inquinante dell’olio delle cotolette che si getta negli scarichi». Resta il fatto che un involucro contenente materiale fortemente pericoloso, così come riportato dall’etichetta obbligatoria su questi rifiuti, possa essere stato lasciato incustodito alla mercé di chiunque e dove decine, per non dire un paio di centinaia, di bambini tra i sei e gli undici anni passano ogni mattina.

HERA INTERPELLATA ha fatto sapere che il normale giorno di ritiro degli involucri contenente amianto è sabato, in occasioni particolare, come ieri, può essere anticipata a venerdì e con il richiedente si concordano ora e modalità, anche perché la persona deve essere presente e firmare un modulo di consegna. «Quindi — conclude Hera — il materiale deve essere consegnato di persona il giorno previsto e non prima».