Pesaro, 9 dicembre 2013 - Si sono ritrovati per la prima volta a pochi metri di distanza l'uno dall'altro. A sinistra guardando il giudice Lucia Annibali, 36 anni, avvocato, a destra Luca Varani, 36 anni, anche lui  avvocato, accusato di tentato omicidio, lesioni aggravate (per il lancio dell'acido fatto eseguire da due sicari albanesi il 16 aprile scorso) e di stalking nei confronti della sua ex donna.

Stamane in tribunale a Pesaro, il gip Maurizio di Palma era chiamato a decidere se concedere o meno il giudizio abbreviato condizionato all'ascolto di nuovi testi come chiesto dalle difese (tutti gli imputati erano presenti: oltre a Varani, sedevano sui banchi i trentenni Rubin Talaban e Altistin Precetaj). Il giudice ha negato l'abbreviato condizionato. Si andrà al giudizio abbreviato secco.

L'udienza è stata fissata per il 21 febbraio prossimo. Il giorno dopo è prevista la sentenza. Ma stamane Lucia si è sentita rivolgere dall'avvocato di Luca Varani una proposta di risarcimento immobiliare. Ossia il passaggio di proprietà di un appartamento di  viale della Vittoria di cui era già sequestrato un sesto perché riferibile a Luca Varani. L'avvocato Francesco Coli, che si è costituito parte civile, ha già detto che la proposta è impropria e irricevibile commentando: "Lucia è stata più forte con l'essere qui del male che le è stato fatto". 

Al termine dell'udienza, Lucia insieme ai suoi genitori Luciano e Maria Grazia e al fratello Giacomo è uscita passando in mezzo ad una selva di fotografi e telecamere (video) ed è stata applaudita dal pubblico che attendeva fuori dal tribunale, tra cui parlamentari e senatrici come la pesarese Camilla Fabbbri.  Lucia ha risposto salutando con la mano ma senza rilasciare dichiarazioni.

Roberto Damiani

 

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