Morti due ragazzi precipitati dal settimo piano ad Affori. "Lasciateci soli", poi la caduta - FOTO

La tragedia nella notte in via Novaro, zona Affori. I due sono Alessandra Pelizzi, 19 anni, morta sul colpo e Pietro Di Paola un 20enne deceduto dopo il ricovero al San Gerardo di Monza. Lui avrebbe chiesto agli amici di restare da soli, poi il volo mortale FOTO - Il palazzo dove è avvenuta la tragedia

Il condominio di via Novaro 16, dove Pietro Di Paola e Alessandra Pelizzi hanno perso la vita

Il condominio di via Novaro 16, dove Pietro Di Paola e Alessandra Pelizzi hanno perso la vita

Milano, 16 settembre 2014 - Tragedia nella notte a Milano: due giovani sono caduti dal settimo piano di un palazzo in via Novaro, zona Affori. Si tratta di un ragazzo di 20 anni e di una ragazza di 19. L'allarme ai soccorritori è arrivato verso mezzanotte e venti, ma una volta arrivati sul posto per la giovane non c'è stato niente da fare. La donna, Alessandra Pelizza, era già morta mentre il ragazzo è stato trovato ancora in vita. E' stato trasportato all'ospedale di Monza in gravissime condizioni. Il ricovero al San Gerardo però è durato solo otto ore, poco prima delle 9 infatti si è spento anche il 20enne Pietro Maxymilian Di Paola, italiano di origini brasiliane, secondo quanto raccontano i residenti della zona adottato dalla famiglia agiata di un dentista e senza particolari problemi economici.

LA RICOSTRUZIONE - Il volo mortale è finito in un cortile interno, nella zona dei box a livello seminterrato. "Erano sul balcone, hanno litigato e lui l'ha buttata giu''. E' quanto afferma, una vicina di casa che dice di aver assistito al momento in cui i due giovani sono precipitati. Lui avrebbe afferrato la ragazza, Alessandra, e l'avrebbe trascinata giù con sé. Un'altra fonte invece dice che Alessandra avrebbe afferrato Pietro per cercare di evitare il suo suicidio. I due, oltre ad essere amici, tempo fa erano stati fidanzati.

A quanto pare, fino a pochi minuti prima i due non erano soli in casa, ma in compagnia di altri due amici. A un certo punto Pietro avrebbe chiesto di lasciarli soli per parlare in privato con Alessandragli altri amici si allontanano per comprare le sigarette. I due non formavano una coppia ma Pietro voleva probabilmente parlare dei sentimenti che provava per lei. Gli agenti hanno trovato degli scritti da cui emerge quello che è stato definito dagli inquirenti un "disagio" di Pietro, non meglio specificato, nei confronti della sua adozione. Resta il fatto che, almeno per il momento, nessuna ipotesi viene scartata, per esempio che Alessandra possa aver cercato di far desistere Pietro da un tentativo di suicidio, finendo trascinata nella sua caduta. Poco dopo, lo schianto. 

LA TESTIMONIANZA - Al bar sotto casa conoscevano di vista il 20enne e ricordano bene che alcuni mesi fa aveva tentato di togliersi la vita buttandosi dal terrazzo della propria abitazione. "Era rimasto li' in piedi per un'ora - racconta un residente - poi un vigile lo aveva distratto e un altro lo ha afferrato con coraggio. Era stato adottato, sembrava un cosi' bravo ragazzo. Lo vedevo sempre in giro in zona". E' ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto, ma dalle prime testimonianze i vicini avrebbero sentito delle grida prima del tragico epilogo. "Quando abbiamo sentito il rumore pensavamo fosse un colpo di pistola ma la polizia lo ha escluso", ha raccontato una modella inglese che vive di fronte all'appartamento in cui abitava il giovane. "Ho sentito delle urla di aiuto, la voce di una ragazza che gridava", ha raccontato un'altra condomina. Sul caso indaga la polizia di Stato.

LA PRESUNTA LETTERA DI SUICIDIO - Pietro avrebbe preannunciato l’intenzione di uccidersi ad Alessandra, morta con lui stanotte dopo un volo di nove piani in via Novaro. Da quanto trapela in merito agli accertamenti, il ragazzo avrebbe lasciato una lettera indirizzata alla ragazza in cui annunciava il gesto suicida. Non è stato riferito dove la lettera sia stata ritrovata, né se Alessandra l’abbia mai letta.

LO STRAZIO DEI GENITORI - Secondo quanto riferito dal custode della casa dove Alessandra abitava con i genitori, un elegante stabile a pochi metri di viale Fulvio Testi, la coppia sarebbe "distrutta" per la perdita della figlia: "La nostra vita è distrutta e non riusciamo ancora a capire la spiegazione, la ragione di tutto cio". "Li ho visti stamattina, erano frastornati e increduli. A Alessandra non facevano mancare nulla, anche se era stata educata con principi abbastanza severi".

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