Rapinatore travolto e ucciso in via Toscana, preso l'investitore: è un vigilante

E' scappato dopo aver investito Vito Sacco con l'auto di servizio. La vittima aveva tentato un colpo ai danni di commercianti cinesi. Con lui c'erano un italiano vicino di casa e un nigeriano / LE FOTO / IL VIDEO: PARLA IL PROCURATORE ANTONIO SANGERMANO

Vito Sacco, la vittima (foto Attalmi)

Vito Sacco, la vittima (foto Attalmi)

Prato, 25 aprile 2015 - Vito Sacco, 48 anni, residente a San Giusto e conosciuto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio, è stato ucciso stanotte in via Toscana al Macrolotto. L'uomo, 48 anni, è stato travolto da un'auto che l'ha trascinato per diversi metri. In serata la svolta: la polizia ha rintracciato l'investitore, Simone Nieriuna guardia giurata dell'agenzia Lince che era fuggita dopo l'investimento con l'auto di servizio. Da quanto emerso il vigilantes lo avrebbe investito, provocandone la morte, mentre cercava di bloccarlo dopo la rapina. E' stato fermato con l'accusa di omicidio colposo. Sfuma dunque la prima ipotesi, quella di una vendetta nei confronti del rapinatore da parte delle vittime: l'investimento sarebbe stato colposo, non volontario.

 È anche emerso che l'orientale vittima della rapina è ora ricoverato in prognosi riservata in ospedale dopo essere stato aggredito con un martello dai rapinatori, in tutto tre: il 48enne poi deceduto, un italiano e un nigeriano.

Il cinquantenne aveva tentato di rapinare un furgone, La Bottega dei panini che vende alimentari e kebab sulla strada, gestito da cinesi. Il fatto è accaduto fra le 2,30 e le 3. Sul posto sono intervenute la squadra mobile e la Pubblica Assistenza (che si è occupata anche del recupero della salma) ma per il rapinatore non c'è stato nulla da fare.

La banda ha agito in piena notte per un bottino di appena 6 euro, con una pistola scacciacani e un martello. I rapinatori sono stati descritti come alterati e la conferma arriva dalla violenza con la quale hanno colpito il cinese adesso ricoverato in gravi condizioni al Santo Stefano.

Mario Sacco, fratello della vittima (foto Attalmi) Mario Sacco, fratello della vittima

Il fratello della vittima, Mario Sacco, ha detto in serata che Vito non 'meritava una fine così' e lo ha descritto come 'molto provato' dopo due anni agli arresti domiciliari.