2008-12-04
E’ STATA la duna artificiale eretta sulla spiaggia a fine stagione ad evitare che la mareggiata di lunedì provocasse un disastro. Lo rilevano anche i tecnici della Regione, che ieri hanno effettuato un sopralluogo nelle zone più colpite. «In realtà la mareggiata non è stata delle più intense: il problema maggiore — commenta Mauro Ceroni del servizio tecnico bacino fiumi romagnoli — è stato innescato dall’acqua alta che ha ha raggiunto quota un metro e mezzo. Le onde hanno fatto il resto. Danni alle strutture — assicura — non ce ne sono stati. Ma è stata demolita in più punti la duna artificiale: se dovesse arrivare ora un’altra mareggiata sarebbero guai seri. Predisporremo al più presto una relazione per il nostro coordinatore della costa, segnalando l’opportunità di riparare la duna. Sarà questione di giorni». Anche l’assessore comunale Andrea Corsini ieri ha verificato di persona la situazione. «E’ seria ma meno grave di quanto temessimo. Stiamo valutando con Cervia se richiedere lo stato di calamità naturale».

NEL RAVENNATE, e soprattutto a Lido di Dante, Lido di Savio e nella zona nord di Marina Romea, si sono registrati i problemi più significativi. «Ad essere danneggiati — spiega Riccardo Santoni, segretario della Cooperativa stabilimenti balneari di Confesercenti — sono state le strutture, le attrezzature e gli arredi, in particolare di quegli stabilimenti che avevano cantieri di manutenzione aperti. I danni sono stati ingenti e quantificabili in decine di migliaia di euro». Ad essere colpiti, in particolare, il bagno Carolina di Marina Romea e il Passatore di Lido di Dante.

SUL LITORALE cervese, i danni maggiori sono stati segnalati a Milano Marittima nord, all’altezza della XXIV traversa. Lo stabilimento più toccato è stato il Biondi Beach con danni rilevanti alla struttura e al ripascimento. Danilo Piraccini, presidente della Cooperativa bagnini di Cervia, vuole mettere in evidenza un aspetto generale più importante: «Oltre ai danni evidenziati dai singoli stabilimenti, che comunque sono di rilievo, la mareggiata ha quasi totalmente eroso la duna senza la quale l’abitato di Milano Marittima sarebbe stato sommerso. Il costo di questa opera, che si aggira sui 90mila euro compresi i periodici ripristini, è da sempre a carico della Cooperativa bagnini. In questo contesto sarebbe auspicabile e giusto un contributo della Protezione civile. Del resto, se non ci fosse stata la duna, che solitamente è eretta a tutela dei nostri stabilimenti, stavolta l’acqua sarebbe arrivata nelle case e negli hotel».

A MARINA si è intanto avuta conferma che l’allagamento è stato provocato dal cattivo funzionamento delle fogne. Del caso è stata interessata l’Autorità portuale. «Non è competenza nostra, ma trattandosi di infrastrutture afferenti al porto — dice il presidente Parrello — possiamo dare un supporto per limitare i disagi fino a quando non verrà data una soluzione definitiva».