Abbattimento daini, ricorso bocciato. Gli animali saranno uccisi

Pineta di Classe, le motivazioni sono la pericolosità per la circolazione stradale e la dannosità per l’agricoltura

I daini saranno abbattuti

I daini saranno abbattuti

Ravenna, 6 marzo 2015 - Bocciato dal Consiglio do Stato il ricorso degli animalisti contro l’abbattimento di 67 daini considerati in esubero nella pineta di Classe, nel ravennate, perché ritenuti pericolosi per la circolazione stradale e dannosi per l’agricoltura. Secondo i giudici è certa la competenza della Provincia di Ravenna, ovvero l’ente che aveva adottato la misura. Inoltre il provvedimento «appare motivato e pienamente sostenuto dagli enti che hanno concorso all’istruttoria» come «il Parco per il Delta del Po e l’Ispra».

Ma soprattutto «non risulta dimostrata l’ applicabilità e l’efficacia delle misure alternative» che potranno però essere «prese in considerazione per risolvere i non secondari problemi che l’intervento programmato lascia aperti». Nell’ordinanza si chiarisce che «il sopravvenire della scadenza del 15 marzo come necessario termine per lo svolgimento dell’attività venatoria, vanificherebbe del tutto le finalità di interesse pubblico che si intendono perseguire». Il 9 febbraio sempre il Consiglio di Stato, con apposito decreto, aveva sospeso l’ordinanza della Provincia romagnola in attesa di entrare nel merito del ricorso presentato dalle associazioni animaliste «Vittime della Caccia», «Earth» e «Animal Liberation» contro la Provincia stessa e il Cab (comprensorio cervese cooperativa agricola braccianti) ribaltando in quell’occasione l’ordinanza con la quale il 14 gennaio il Tar dell’Emilia-Romagna aveva invece bocciato analoga richiesta.

Il ministero della Salute aveva poi fatto arrivare un parere all’ente ravennate nel quale si chiedeva di prendere in considerazione la proposta di un’animalista tedesca disposta a ospitare i daini in esubero nella sua proprietà pagando spese di cattura e di mantenimento. Più di recente gli agricoltori hanno citato Provincia e Regione per oltre mezzo milione di euro di danni presumibilmente legati ai daini.