Abusivi in calo sulle spiagge ravennati

Viaggio da Lido di Savio a Marina di Ravenna. I controlli sono aumentati, «ma c’è chi riesce a sfuggire»

Un venditore abusivo si aggira tra i bagnanti a Marina (foto Zani)

Un venditore abusivo si aggira tra i bagnanti a Marina (foto Zani)

Ravenna, 26 giugno 2016 – «Oggi ci sono, domani non lo so» dice un abusivo sulla spiaggia di Lido di Savio. Davanti a sé ha steso decine di costumi da donna su un telo per terra. Il suo lavoro e quello di tanti altri è stato un posto fisso per anni: si arriva la mattina con la propria merce, la si espone e si attende la clientela. Accanto a lui c’è chi vende occhiali, borse e teli. Alcuni, organizzati, hanno realizzato dei banchetti improvvisati con cartoni e tavolini piegabili da campeggio.

Ma ormai non è più tempo per loro. La task force messa in campo contro gli abusivi pare stia dando i suoi frutti e pure le camopagne pubblicitarie qualche effetto l’hanno sortito e così la clientela diminuisce. «La situazione quest’anno è vistosamente migliorata – racconta Giovanni Silvestrini al bagno 340, il primo sulla costa cervese dopo Lido di Savio – sul confine tra i due Comuni gli abusivi si piazzavano tra i due bagni e poi se passava la municipale di Cervia si spostavano di pochi metri, a Ravenna, e viceversa. Quest’anno la musica è cambiata, in quel punto non ce n’è più neanche uno. I controlli sono diventati frequenti e capillari, e c’è grande coordinazione tra le forze in campo: municipale, carabinieri, polizia e finanza. Passano anche in borghese».

Non tutti gli imprenditori sono soddisfatti. Il fenomeno è calato, ma è lontano da essere completamente debellato. E ieri mattina, sulla spiaggia, diverse bancarelle facevano bella mostra di sé. «Va un po’ meglio ma ci sono – racconta Roberto Albertarelli al bagno Oscar, l’ultimo di Lido di Savio prima di Milano Marittima – rispetto all’anno scorso comunque la situazione è meno grave, sono partiti subito con la prevenzione. Però ultimamente vedo un piccolo calo nei controlli, mi auguro che proseguano perché qui basta poco perché il fenomeno riprenda piede. Il fatto poi è che gli abusivi non si accontentano di appoggiare a terra la merce: molti di loro creano bancarelle con dei cartoni e si piazzano davanti al mare coprendo la visuale a metà delle mie file di ombrelloni. Alcuni stagionali se ne sono andati per questo, stanchi di questa battaglia. Personalmente sarei anche disposto a tassarmi per aumentare i controlli, e credo che tanti altri siano d’accordo con me».

Enzo Gallina, al bagno Gloria e Giada, accanto alla rimessa delle barche, ha almeno tre persone che stazionano sul confine dell’area del suo stabilimento: «Per me la situazione è sempre uguale – dice – la scorsa settimana c’è stata una retata in borghese, qualcuno è stato arrestato e la merce sequestrata. I controlli sono regolari ma quando arrivano è tutto calmo perché loro lo sanno e si rifugiano a Lido di Classe e viceversa, e quindi certi giorni sono anche più del solito. Forse qualcuno li avvisa. E i clienti si lamentano».

Lido di Savio e Lido di Classe in effetti sono tra le località più colpite dal fenomeno, con gli abusivi ‘stanziali’ sulla spiaggia. La situazione è diversa a Marina di Ravenna, dove gli abusivi sono itineranti. Ieri mattina però, al primo vero weekend di mare, erano pochi i venditori tra gli ombrelloni. «Oggi? Zero – raccontano i bagnini Matteo Camozzi e Luca Orlando – la settimana scorsa qualcuno si è visto, questa niente. Ci sono solo quelli che vendono il cocco, marcio oltretutto. Dicono che la situazione sia peggiore a Punta Marina». «È ancora presto per dire come sta andando – racconta Laura Bianchi al Singita – sicuramente qualcuno c’è, ma non ho visto nessuno. Più che altro per noi il problema sono i venditori di rose la sera, li allontaniamo perché disturbano i clienti. Per il resto le forze dell’ordine fanno controlli regolari anche in borghese».