Alfonsine, in manette padre e figlio ‘professionisti’ dello spaccio

Ai due uomini di 52 e 22 anni è stata trovata la marijuana, tutto il necessario per coltivarla e confezionarla e l’elenco dei clienti

La marjiuana sequestrata

La marjiuana sequestrata

Alfonsine (Ravenna), 2 settembre 2015 - Padre e figlio, rispettivamente di 52 e 22 anni ed entrambi incensurati, in manette con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Ad arrestarli sono stati ieri pomeriggio, nell’abitazione del 52enne situata in via Raspona ad Alfonsine, sono stati i carabinieri della locale stazione. All’interno della casa i militari si sono trovati davanti ad una piantagione di marijuana, nonché a tutto il necessario per produrre e vendere lo stupefacente. Ad essere sequestrate sono state decine di sacchetti ‘da congelatore’, una busta della spesa da supermercato e diversi contenitori, tutti ricolmi di marijuana, già pronta e da confezionare nuovamente per le cessioni al dettaglio. Non solo ma sono stati pure posti sotto sequestro i classici strumenti del ‘mestiere’, nella fattispecie bilancini di precisione e materiali per il confezionamento, narghilè, grinders trita erba, cannule per aspirazione e tutto il kit necessario anche al consumo.

A finire nei guai è stato, come detto, anche il figlio 22enne dell’uomo, che però abita in centro a Ravenna. Era lui ad occuparsi infatti della parte della coltivazione. I carabinieri hanno sequestrato diverse piante già essiccate ed altre ancora non pronte alla raccolta, ma curate proprio per quello scopo. Inoltre a fugare ogni dubbio sull’attività di spaccio, è stato il rinvenimento di una lista di clienti abituali, sia di consumatori diretti che di pusher per così dire ‘intermediari’. Ciò a dimostrazione del fatto che dietro esistesse già una catena collaudata che con tutta probabilità fruttava non poco denaro, visto che accanto ai nominativi compariva pure l’importo ricavato dalle cessioni, per un giro da migliaia di euro. Padre e figlio sono stati arrestati e posti agli arresti domiciliari.