Sabato 20 Aprile 2024

Un tuffo fuori stagione chiude le feste ortodosse

A Lido Adriano folla per la benedizione dell’acqua

Il rito ortodosso al Lido Adriano

Il rito ortodosso al Lido Adriano

Ravenna, 26 gennaio 2015 - Per la comunità dei russi ortodossi è una cerimonia più importante e antica del Natale, seconda solo alla Pasqua. Un bagno fuori stagione suggella la fine delle festività e, con la benedizione dell’acqua, celebra il battesimo di Gesù. Ieri pomeriggio oltre un centinaio di fedeli si sono dati appuntamento a Lido Adriano (FOTO) per questo rito sacro che affonda nei secoli le proprie radici.

Sono arrivati persino da Bologna, con un pullman e auto private, una quarantina i russi di Ravenna. Padre Serafim, il sacerdote della chiesa ortodossa di via Candiano dedicata alla ‘Protezione della Madre di Dio’ – e recentemente visitata dai ladri – indossa l’inconfondibile paramento liturgico e immerge la croce in mare. Il rituale, preceduto dal canto della festa e dalle preghiere, è quello dell’Epifania, che per gli ortodossi rappresenta non l’arrivo dei Magi ma il battesimo di Gesù. In base al calendario gregoriano cadrebbe il 19 gennaio, che però era un lunedì. Così la festa è stata spostata alla prima domenica utile, per consentire l’arrivo di tante famiglie. Padre Serafim spiega il significato di questa cerimonia e del successivo ‘tuffo’ in mare, che a un passante profano poteva sembrare qualcosa di bizzarro.

«Il 19, lunedì scorso, in chiesa, abbiamo benedetto 400 litri d’acqua in cisterne d’acciaio. Ora benediciamo il mare e simbolicamente anche laghi e fiumi. Quando Gesù fu battezzato nel Giordano tutte le acque furono benedette. Lo spirito santo scese sotto forma di una colomba e la voce del Padre risuonò dal cielo dicendo ‘Questo è il mio figlio prediletto’. In questa festa si manifesta la santissima trinità – Padre, figlio e spirito santo –. E al termine le persone si immergono e col segno della croce ricordano ciascuno il proprio battesimo». A seguire, il consueto momento conviviale – con spuntino – in chiesa. E tutto finisce in gloria.