Il basket resta a Ravenna in A2

“Accordo con la Piacentini Costruzioni per una sponsorizzazione triennale”

Una partita casalinga dell’Acmar Ravenna (foto Zani)

Una partita casalinga dell’Acmar Ravenna (foto Zani)

Ravenna, 20 aprile 2015 - Il Basket Ravenna ‘Piero Manetti’, che dalla fine del campionato di Legadue silver di venerdì scorso con la sconfitta di Reggio Calabria ha di fatto visto scadere l’accordo di partnership con l’Acmar, ha concluso a tempo di record un accordo di sponsorizzazione con la Piacentini Costruzioni di Modena, che già aveva legato il proprio logo al sodalizio giallorosso in occasione della finale di Coppa Italia di Rimini.

Al termine dell’incontro con Dino Piacentini, ovvero uno dei quattro soci della Piacentini Costruzioni Spa, è stato dunque raggiunto un accordo con l’importante azienda modenese per una sponsorizzazione con contratto triennale.

«Durante la riunione — hanno fatto sapere dal sodalizio cestistico ravennate il presidente Roberto Vianello e il dg Giorgio Bottaro — è stato anche affrontato il tema del coinvolgimento di altre realtà territoriali, sia in termini di impianti sportivi che di risorse umane. In particolare è attivato un discorso con Forlì per arrivare all’obiettivo di una società cestistica espressione di un area romagnola più vasta. In questa direzione il Basket Ravenna sta valutando sia la possibilità di cambiare già da subito la propria denominazione in Basket Romagna, così come sta valutando la possibilità di disputare alcune partite in altri impianti romagnoli diversi dal Pala De Andrè di Ravenna».

La carne al fuoco è comunque tanta, e non riguarda solo la prima squadra: «Contemporaneamente inoltre — hanno proseguito Vianello e Bottaro — c’è l’intenzione di valutare proficue collaborazioni a livello di settore giovanile già nell’immediato. Un futuro duraturo infatti può essere garantito solo ed esclusivamente facendo sistema territoriale, coinvolgendo le realtà più sensibili senza soffermarsi ai campanilismi. Proprio per questo si auspica che anche la politica, nelle vesti degli amministratori locali, condivida questa nostra visione e la sappia fare propria, proponendo un nuovo modello di fare sport. Un modello cioè che tuteli la passione per la pallacanestro della Romagna intera, garantendo ad esso solidità e durata. È quindi auspicabile, a breve, un incontro tra le amministrazioni di Forlì e di Ravenna, e perché no anche di Cesena, e che coinvolga pure le società interessate e disponibili ad un discorso comune».