Bimbo ucciso dal pirata, l'accusato: “Sì, quella sera sono passato di lì”

Prime ammissioni del bulgaro arrestato nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del piccolo Gionatan. Il bambino di 3 anni era stato investito e ucciso sulle strisce pedonali davanti ai genitori FOTO La scena dell'incidente

Ravenna: il piccolo Gionatan, investito e ucciso da un pirata della strada

Ravenna: il piccolo Gionatan, investito e ucciso da un pirata della strada

Ravenna, 9 luglio 2014 – Sì, quella sera era lì, ma non si è accorto di aver investito il piccolo Gionatan (foto). “Altrimenti mi sarei fermato”. D. K., il 37enne bulgaro arrestato con l'accusa di essere il pirata della strada che il 22 giugno scorso, sotto gli occhi dei genitori, ha investito e ucciso Gionatan La Sorsa (3 anni) sulle strisce pedonali prima di scomparire del nulla, ha ammesso di essere passato con la sua Mercedes in quella via in quella serata.

Stando alle parole rese nelle due ore d'interrogatorio in carcere a Forlì davanti al pm Isabella Cavallari, D.K. aveva bevuto solo un paio di birre e non era ubriaco; e non aveva “minuziosamente lavato l'auto poche ore dopo i fatti”, ma l'aveva solo ripulita sulla scocca con una canna dell'acqua.

Finora il bulgaro aveva detto di trovarsi da un'altra parte nel momento dell'incidente, ma in cella – ha spiegato – ha ripensato ai suoi spostamenti di notte.

La difesa - avvocato Gianluca Brugioni di Rimini - si è riservata di chiedere la prossima settimana una misura cautelare più attenuata. Il bulgaro, single e senza figli, dipendente di una ditta di autotrasporti, da qualche tempo è domiciliato nell'appartamento di Lido Adriano, sul litorale ravennate, dove la polizia lo era andato a prendere a poco più di 24 ore dall'accaduto.