Bimbo ucciso a Ponte Nuovo, chiesti i domiciliari (con braccialetto)

Il difensore di Krasimir Dimitrov ha depositato l’istanza al gip Guidomei per ottenere un’attenuazione della misura cautelare

Il luogo dove fu investito il piccolo Gionatan Lasorsa

Il luogo dove fu investito il piccolo Gionatan Lasorsa

Ravenna, 16 luglio 2014 - Krasimir Dimitrov, l’autista bulgaro in carcere perché sospettato di avere travolto e ucciso con la propria Mercedes Clk grigia il piccolo Gionatan Lasorsa in via Romea sud e di essersi dato alla fuga, ha chiesto un’attenuazione della misura, ossia gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L’istanza è stata depositata ieri mattina dal suo difensore, l’avvocato Gianluca Brugioni, nell’ufficio del gip di Ravenna Antonella Guidomei. Sono cinque i giorni di tempo entro i quali si dovrà conoscere la decisione.

Trentasette anni, da pochi mesi residente a Lido Adriano, Dimitrov era finito dietro le sbarre praticamente un giorno e mezzo dopo il tragico investimento di Gionatan Lasorsa; il bimbo in agosto avrebbe compiuto tre anni. Il lavoro ‘di squadra’ delle forze di polizia, coordinato dal capo della Procura Alessandro Mancini e dal sostituto Isabella Cavallari, lo aveva individuato a tempo di record. Così, nella tarda mattinata del 24 giugno, era stato dichiarato in arresto per fuga e omissione di soccorso e in stato di fermo per omicidio colposo.

Il gip Guidomei aveva poi accolto la richiesta della Procura ed emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere in riferimento all’omicidio colposo. Nei primi interrogatori, Dimitrov aveva escluso nel modo più assoluto di essere transitato in via Romea sud all’ora in cui era avvenuta la sciagura. Dopo alcuni giorni, però, aveva chiesto di parlare con il pm: l’interrogatorio era durato circa tre ore e l’uomo, pur non ammettendo responsabilità, aveva modificato notevolmente la propria versione: «É vero, sono passato in via Romea sud all’ora della sciagura — aveva detto in sostanza — ma non mi sono accorto di avere investito e ucciso il bimbo».