Giovedì 25 Aprile 2024

Blitz all’Ausl, la firma dei vandali

Rubate perfino le merendine. E sui vetri, una scritta irridente: "Vi abbiamo fregati..."

I carabinieri davanti alla sede amministrativa dell’Ausl (foto Corelli)

I carabinieri davanti alla sede amministrativa dell’Ausl (foto Corelli)

Ravenna, 27 gennaio 2015 - «Vi abbiamo fottuti...», seguito da un insulto. Con una scritta a pennarello, sulla finestra scorrevole che separa la segreteria dalla sala riunioni, i vandali hanno firmato il loro raid vandalico nella direzione dell’Ausl. E qui hanno bivaccato almeno un’intera notte, aprendo porte e cassetti, mangiando merendine e cracker dei dipendenti, persino fumando le loro sigarette elettroniche.

Ma soprattutto hanno fatto danni e rubato. Una finestra e lo specchio del bagno mandati in frantumi con una mazza da baseball, il souvenir di un dipendente che è sparito assieme a due ‘pc’ portatili e a un vecchio ma ingombrante apparecchio audiovisivo. Dipendenti e funzionari degli uffici amministrativi di via De Gasperi hanno fatto la scoperta ieri mattina, rientrando al lavoro dopo il fine settimana.

«Gli uffici chiudono il venerdì alle 19, vengono riaperti il sabato mattina per le pulizie e al termine l’allarme, che è temporizzato, si reinserisce in automatico», spiega il direttore amministrativo dell’Ausl, Savino Iacoviello, che si sforza a dare una spiegazione a un gesto all’apparenza senza senso. Lo fa partendo da quella scritta, ‘vi abbiamo fottuti’: «Una ritorsione, oppure una semplice bravata. Quella frase sa tanto di sfida, come dire ‘abbiamo violato il sacro tempio’. Ma questa non è una banca, non ci sono soldi da rubare. Qualcuno era già entrato a fine anno, rubando le merendine dai distributori automatici. Ora sono andati oltre». Tracce del passaggio dei ladri ci sono soprattutto al terzo e al quarto piano, dove si trova la direzione generale. Ieri mattina sono intervenuti i carabinieri e la scientifica, alla ricerca di eventuali impronte. I ladri, oltre a visitare i vari uffici, hanno infatti bivaccato nella sala riunioni, dove sono stati trovati mozziconi e lattine aperte.

Ma è giallo su come siano entrati, e anche come se ne siano andati con la refurtiva. Agli ingressi non ci sono segni di scasso. Il vetro in frantumi, inoltre, è al quarto piano e il salto sarebbe stato impossibile. L’ipotesi è che venerdì sera o al più tardi sabato mattina siano entrati e si siano fatti chiudere all’interno, acquattandosi in qualche stanza. Per questo i sensori degli allarmi non sarebbero scattati. «Chiederemo spiegazioni all’azienda che gestisce la sorveglianza – conclude Iacoviello–, per capire se nella giornata di domenica i sensori avessero o meno segnalato l’intrusione».