Bocconi uncinati a Riolo Terme, denunciato un cinquantenne

Individuato dai carabinieri il presunto autore delle trappole per i cani e degli adesivi minacciosi apparsi in paese e a Imola

Uno dei cartelli che avvertiva i possessori di cani (Veca)

Uno dei cartelli che avvertiva i possessori di cani (Veca)

Riolo Terme (Ravenna), 11 febbraio 2016 - Denunciato a piede libero dai carabinieri un cinquantenne per i bocconi uncinati disseminati a Riolo Terme nelle scorse settimane. «L’ho fatto come protesta contro l’animalismo – avrebbe detto ai militari dell’Arma - che antepone gli animali agli uomini». I bocconi, confezionati con prosciutto ripieni di chiodi ricurvi, erano stati disseminati nell’area sgambatura dei cani di Riolo Terme e in quartieri residenziali. In paese e a Imola erano apparsi anche degli adesivi minacciosi. Un disegno in stile fumettistico raffigurava una donna con un’ascia in mano e una testa di cane mozzata. E sotto la scritta: «Can che abbaia non morde ma rompe le palle». Ovviamente il fatto aveva destato notevole allarme in paese e il Comune aveva raccomandato attenzione e affisso cartelli per avvertire i possessori di cani.

Proprio la fattura del disegno ha messo i carabinieri sulla pista giusta: prima hanno acquisito gli elenchi di persone con formazione di studi artistici, poi hanno scoperto il blog del sospettato dove, tra l’altro, sono pubblicate vignette contro noti animalisti, tra cui l’onorevole Michela Brambilla.

I carabinieri della Compagnia di Faenza, nel corso di una perquisizione disposta dalla Procura nella casa dell’uomo hanno trovato in un armadio chiodi del tipo di quelli usati per i bocconi, oltre alle pinzette utilizzate presumibilmente per curvarli. Ma hanno trovato anche le locandine appese sui pali della luce sia di Riolo che di Imola. L’uomo all’inizio avrebbe negato, poi fatto ammissioni. I bocconi erano stati ingeriti da almeno un cane, salvato dal veterinario.