Borse e occhiali contraffatti in vendita ai turisti: maxi sequestro della Finanza

Le Fiamme gialle, dopo aver fermato un extracomunitario, sono risaliti alla 'catena del falso'

Guardia di Finanza

Guardia di Finanza

Ravenna, 26 luglio 2014 - La Guardia di Finanza di Ravenna e Napoli, in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura di Ravenna, ha sequestrato 18.500 prodotti contraffatti recanti i marchi delle piu' note griffe della moda. L'operazione, che ha visto impegnati i finanzieri in trasferta anche nel territorio partenopeo, ha preso il via sul litorale dei lidi ravennati, durante i consueti controlli per contrastare il fenomeno della vendita dei prodotti con loghi falsi. Dopo aver fermato un extracomunitario e sequestrato alcune decine di capi contraffatti pronti per essere venduti ai turisti, i finanzieri di Ravenna hanno risalito la "catena del falso" ricostruendo la filiera dei documenti di trasporto - anch'essi risultati falsi - e dei pagamenti effettuati con ricariche a carte di credito a scalare.

Dopo indagini, riscontri e sopralluoghi, i finanzieri di Ravenna e Napoli sono riusciti a individuare l'ubicazione di un probabile deposito situato a Napoli, nel "quartiere africano", vicino alla stazione centrale. Gia' prima di entrare nello stabile, i finanzieri hanno ritenuto presumibile si trattasse di un deposito clandestino perche' i locali erano in uso a una societa' che ha cessato da anni la propria attivita'. All'interno del magazzino, gli uomini della Finanza hanno scoperto che vi era stato nascosto un ingente quantitativo di capi contraffatti, tra cui 5.100 articoli di pelletteria (borse, borselli, e portafogli), 2.400 occhiali, 600 polo e 400 tra cd e dvd masterizzati. I pezzi piu' falsificati sono occhiali Ray Ban, borse, borsette e portafogli Luis Vuitton e Gucci, polo Lacoste e La Martina. Sequestrate anche migliaia di etichette di Prada, D&G e Gucci pronte per essere cucite su capi ancora da realizzare. I finanzieri hanno immediatamente sottoposto a sequestro tutta la merce per un valore complessivo al dettaglio stimato pari a oltre 70mila euro (escluso il valore dei capi che potevano essere contraffatti con l'applicazione delle etichette) e hanno proceduto alla denuncia all'autorita' giudiziaria di Ravenna a piede libero del responsabile che gestiva il deposito.