Cyber bullismo, 15enne picchia l’amico: denunciato

Prima del pestaggio ci sarebbero state anche minacce e insulti pure sul web

Foto Antonio Veca

Foto Antonio Veca

Faenza (Ravenna), 16 ottobre 2014 - Perseguita l’amico perché aveva messo in giro la voce che guidava l’auto senza patente: 15enne denunciato dai carabinieri per minacce, ingiurie e lesioni personali. All’inizio erano due amici, sempre assieme e uno per l’altro poi uno ‘sgarbo’ ha trasformato il suo migliore amico nel suo peggior incubo culminato con un pestaggio che lo aveva fatto finire all’ospedale. Teatro della persecuzione una scuola media di Faenza dove i due amici, un 15enne e un 14enne, entrambi ripetenti, frequentavano lo stesso istituto. Un giorno il più piccolo racconta ad amici comuni che il 15enne guida l’auto del padre senza patente.

Le voci girano e arrivano a destinazione, proprio al suo amico che si sente tradito. Da quel giorno cominciano le persecuzioni: minacce verbali, insulti omofobi e a sfondo sessuale davanti a tutti; ma la persecuzione prosegue sul web, attraverso un servizio di messaggistica istantanea tanto in voga tra i ragazzini e sui social network, cyber bullismo. Il 15enne non è per nulla sprovveduto e alle volta usa il telefono di amici per lanciare accuse e minacce, anche di morte. Il 14enne vittima del bullo non ce la fa più e racconta tutto alla madre. La signora piuttosto che chiedere spiegazioni ai genitori chiede un incontro con il 15enne terribile.

Durante questo appuntamento la mamma del 14enne minaccia l’ex amico del figlio di denunciarlo ai carabinieri. Tutto sembra risolto. Dopo le vacanze estive però, all’inizio del nuovo anno scolastico il 14enne sul piazzale della scuola viene avvicinato dal suo aguzzino che non ha dimenticato lo ‘sgarbo’: lo prende per il bavero del giaccone e lo colpisce al volto con un cazzotto, poi giù calci e schiaffi. Così tanti che la vittima deve ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. A quel punto la misura è colma.

Gli amici chiamano l’aggressore al cellulare davanti alla madre e lo biasimano per l’aggressione: “…e non ho ancora finito” promette dall’altro capo del filo il 15enne terribile. A quel punto la mamma del 14enne picchiato temendo per l’incolumità del figlio si rivolge ai carabinieri che iniziano le indagini. Sono state settimane di duro lavoro al pc setacciando tra i messaggi sul telefonino del 14enne e sui social network e ricostruiscono tutte le minacce indirizzate al 14enne, perché l’aguzzino usava un soprannome e spesso usava utenze telefoniche non intestate a lui, arrivano al bandolo della matassa. Nei giorni scorsi i militari dell’Arma hanno denunciato il 15enne alla procura della Repubblica del tribunale dei minori di Bologna.