Cisa, il futuro è più nero: la multinazionale Allegion investe su una azienda tedesca

Sempre più in bilico la posizione dei 238 dipendenti della sede di Faenza, per cui è stato annunciato il taglio occupazionale

La sede della Cisa a Faenza (Foto Corelli)

La sede della Cisa a Faenza (Foto Corelli)

Faenza (Ravenna), 30 giugno 2015 - Si complica la vicenda dei 238 dipendenti Cisa, dello stabilimento faentino, sui quali la proprietà, la multinazionale Allegion, con sede a Dublino, ha annunciato nei giorni scorsi il taglio occupazionale.

Con un comunicato comparso sul sito dell’azienda (il comunicato può essere letto integralmente qui) si legge che “Allegion, produttore irlandese, quotato al Nyse, di lucchetti, serrature e soluzioni per la sicurezza in genere (con brand come l’italiana Cisa e Kriptonite), ha raggiunto l’accordo per rilevare, attraverso la sussidiaria Allegion Luxembourg Holding & Financing, la tedesca SimonsVoss Technologies da HgCapital, leader nel campo delle serrature elettroniche. SimonsVoss, con base a Monaco di Baviera, è leader europeo nell’emergente mercato delle serrature elettroniche con la quale Allegion svilupperà il segmento delle serrature a comando vocale. La transazione ha un valore di 210 milioni di euro finanziati tramite contanti a portata di mano e attraverso la sua linea di credito”.

Questa mattina gli operai hanno appreso con sgomento la notizia pubblicata su diverse testate economiche e sul sito della stessa Allegion; i dipendenti temono quanto la scelta di investire in un’azienda all’estero (275 dipendenti e 50mil di fatturato) faccia propendere per l’ipotesi che Allegion non intenda investire sul sito manfredo. Anche i sindacati hanno appreso la notizia; “stiamo valutando con attenzione il comunicato pubblicato da Allegion e il suo contenuto” hanno detto prudentemente.

Nel precedente incontro al tavolo ministeriale del Mise, dello sviluppo economico, gli interlocutori, il Presidente europeo, Medio Oriente e Africa, di Allegion, Veiga-Moretti, i sindacati e i funzionari del ministero, si erano lasciati dandosi appuntamento il 16 luglio con la rassicurazione da parte dell’azienda che in quella sede avrebbe prodotto un piano industriale.

Gli italiani speravano che i tagli di 238 dipendenti fosse prodromico ad un piano di riconversione dell’impianto di Faenza, proprio nel segmento delle serrature elettroniche. Un mese addietro, infatti, proprio la presidente Moretti aveva rilasciato un’intervista, pubblicata il 24 maggio, qualche giorno prima delle elezioni amministrative in città, ad un settimanale locale dove preannunciava lo sviluppo del settore delle serrature elettroniche; tutti aveva sperato che quella produzione venisse realizzata a Faenza. Dopo l’acquisizione dell’azienda tedesca nessuno è più sicuro che la città delle ceramiche rimarrà in cima ai pensieri di Allegion.