Relitto della Gokbel, arrivano i sommozzatori

Finora il maltempo ha reso di fatto impossibili le ricerche dei quattro marinai dispersi. E non sono ancora state posizionate le boe di segnalazione del relitto

Il mercantile turco dopo mentre affonda dopo lo schianto. La prua è ancora visibile sopra l’acqua

Il mercantile turco dopo mentre affonda dopo lo schianto. La prua è ancora visibile sopra l’acqua

Marina di Ravenna (Ravenna), 6 gennaio 2015 - SOMMERSA da 15 metri di acqua la Gokbel, il mercantile turco che lo scorso 28 dicembre è entrato in collisione con il cargo Lady Aziza a tre miglia dalle coste di Marina di Ravenna, continua a mantenere tutti i segreti al suo interno. Dal giorno dell’incidente ad oggi sono trascorsi ormai dieci giorni, ma il mare e il tempo non hanno voluto concedere un solo istante di tregua alle forze in campo, rendendo di fatto impossibili le ricerche coordinate dalla Capitaneria di porto di Ravenna. Quattro degli undici marinai che formavano l’equipaggio sono tutt’ora dispersi e il mare, al momento, non ha restituito alcuna notizia.

TRA OGGI e domani le cose potrebbero però cambiare. I bollettini sembrano infatti prevedere l’arrivo di un clima più favorevole, dando spazio, di conseguenza, alle immersioni dei sommozzatori. Due le indagini principali che verranno effettuate dai ricercatori una volta che avranno dato inizio alle immersioni.

Massima priorità sarà data alla ricerca dei dispersi, alcuni dei quali è plausibili che possano essere rimasti incastrati all’interno del relitto. Dopo aver setacciato tutta la nave, i sommozzatori inizieranno poi le operazioni per l’asportazione della scatola nera della Gokbel che, aggiunta alle informazioni già estrapolate dal mercantile che batteva bandiera del Belize, potrebbe aiutare a fornire un quadro ancora più dettagliato di quanto accaduto quella mattina. «Abbiamo chiesto all’armatore turco dove poter trovare la scatola nera – spiega il comandante in seconda della Capitaneria, il capitano di vasciello Giuseppe Romano – in modo da poter agire con maggiore precisione».

IL TEMPO, tuttavia, è stato poco clemente non solo sotto il profilo delle ricerche, ma anche per quanto la riguarda la messa in sicurezza dell’area dove si trova il cargo affondato. Il mare mosso ha infatti impedito agli operatori di poter posizionare le boe di segnalazione attorno al relitto. Una mancanza che non è passata inosservata ad alcuni diportisti, che non hanno esitato a manifestare le proprie perplessità su internet.

«Non c’è stata ancora la possibilità di installare la segnaletica in acqua – interviene sempre il capitano Romano –, perché le boe vanno ancorate al fondo e, se avessi potuto far intervenire i sommozzatori, li avrei già mandati all’interno della nave. In ogni caso abbiamo trasmesso le coordinate e le informazioni sulla presenza del relitto via radio, tramite i bollettini ai naviganti e attraverso il Nautex». L’Autorità portuale ha già contattato la ditta per eseguire il lavoro di posizionamento dei segnali e nei prossimi giorni dovrebbero iniziare l’intervento.