Concordia e fiducia

Francesco Monti

Francesco Monti

Ravenna, 27 luglio 2014 - In tempi di facile retorica, va riconosciuta la sobrietà con cui Silvio Bartolotti, patron della Micoperi, ha commentato il completamento dell’operazione Costa Concordia: «Siamo orgogliosi del lavoro fatto, ma non si gioisce di fronte a una disgrazia». È vero: quando si parla di ciò che è successo al Giglio, il rispetto per le 32 vittime deve venire prima di qualsiasi trionfalismo per un’operazione mai tentata prima, ma che — non dimentichiamolo — segue alla vergogna tragica dell’‘inchino’.

Resta il fatto che, per il mondo dell’impresa ravennate (Micoperi, Rosetti Marino e diversi altri soggetti), questo è un risultato di prestigio. E anche un segnale all’Italia e all’Europa: da queste parti c’è gente che lavora tanto e bene, forse con un po’ più di sostanza e un po’ meno prosopopea rispetto alla media nazionale. Poi, naturalmente, a Ravenna c’è anche tutto il resto: ponti che non si alzano, vittime dell’amianto, fanghi da spandere, strade impraticabili, palasport troppo costosi, polemiche su quasi tutto. Un bel successo non cancella i problemi. Però un pizzico di fiducia in più non fa certo male.