Ravenna, 13 febbraio 2010 - Udienza preliminare, ieri mattina, per cinque ragazzi nei cui confronti pende un’ipotesi di reato assai pesante: produzione di materiale pornografico con persone minori dei 18 anni. La vicenda, che risale all’aprile di due anni fa, riguarda un breve filmato girato con un cellulare, passato di telefonino in telefonino e finito anche su internet.

I ragazzi, tutti a piede libero, hanno età comprese tra 20 e 25 anni; alcuni abitano a Ravenna, gli altri a Lido Adriano. Sono apparsi decisamente spaesati quando la porta dell’aula si è chiusa alle loro spalle. L’uscio si è riaperto dopo neanche mezz’ora: tutto rinviato al 17 settembre. I ragazzi hanno infatti chiesto ‘tempo’ per poter racimolare il denaro, circa 2mila euro a testa, da versare alla vittima come risarcimento danni e andare poi, alcuni, al patteggiamento. Uno, invece, pur partecipando alla raccolta del denaro è deciso ad andare al dibattimento normale o all’abbreviato: questo perchè nella vicenda avrebbe avuto un ruolo più defilato, non partecipando alla realizzazione del filmato e neppure alla sua diffusione.


Per la produzione di materiale porno con minorenni si riaschiano da 6 a 12 anni. La vicenda venne alla luce quando la ragazza si accorse che su internet ‘girava’ un filmatino che la riguardava: spogliarello, palpeggiamenti, corpi che si toccano. Ne parlò con i genitori, poi con la polizia. Inizialmente le ipotesi di reato formulate dal pm Ceroni erano due: violenza sessuale nei confronti di minorenne, produzione e diffusione di materiale pornografico con minori dei 18 anni. La prima è caduta nel corso delle indagini, essendo emerso che la ragazza era consenziente agli atti sessuali. La posizione di uno dei ragazzi, a sua volta minorenne all’epoca dei fatti, era stata stralciata nell’ottobre scorso. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Ermanno Cicognani, Francesco Tabanelli, Daniela Francesconi, Roberto Ballardini ed Elisabetta Lugli.