Faenza, 6 aprile 2010. La tragica scomparsa del ventitreenne Luca Beoni, sbandieratore del Rione Nero, in seguito all’incidente stradale avvenuto sabato all’alba sulla provinciale Naviglio, ha provocato un grande moto di cordoglio in città. La sua morte ha riportato alla mente un altro recente lutto per il Faenza e il mondo del Palio, ovvero la sciagura in cui nel settembre 2008 perse la vita il giovanissimo sbandieratore del Rione Giallo Marco Testa. Il Duomo face fatica ad accogliere tutti i giovani che accorsero per salutare il giovane Marco.


E il Duomo ospiterà anche i funerali di Luca Beoni. Il parroco di San Terenzio, cioè della Cattedrale, don Ugo Facchini ha infatti dato la propria disponibilità ad accogliere la messa funebre del ragazzo. Ieri pomeriggio è giunta la conferma. Il rito si svolgerà alle 14.30; la partenza del corteo dalla camera mortuaria avverrà intorno alle 14.15. Di sicuro, il Duomo sarà affollato dai tanti amici e dai tanti rionali che hanno avuto modo di conoscere, apprezzare e volere bene a Luca, detto Beo, studente-lavoratore (dopo essersi diplomato allo Strocchi, frequentava l’università a Rimini, e nel frattempo lavorava in un locale). Saranno certamente coinvolti nell’allestimento del corteo funebre il gruppo dei figuranti del Rione Nero, il Gruppo municipale e gli altri quattro Rioni del Palio del Niballo. Il capo del Nero, Fabio Cavina, fa un appello ai rionali: «Venite tutti con il foulard del rione al collo». Il legame tra Luca e il rione di via della Croce era d’altra parte strettissimo: sua madre era incinta proprio di lui quando nel giugno 1986 prese parte alla sfilata del Palio del Niballo come dama a cavallo.


L’incidente in cui Beoni, figlio unico di Maurizio e Liviana Nannetti, ha perso la vita, è avvenuto alle 5.45 di sabato. Dopo una serata in compagnia della fidanzata Arianna Maretti e dell’amico Andrea Casadio, entrambi rionali del Nero, il terzetto stava facendo ritorno a casa. Luca si era addormentato sui sedili posteriori della sua C1 Vtr; guidava la sua fidanzata, Arianna, che a fianco aveva Casadio. Sul rettilineo quasi all’altezza del Syrenè, lo schianto. Il giorno di Pasqua la ragazza che era al volante (e che se la caverà in otto giorni) ha raccontato agli amici del rione quanto rammentava dell’episodio: «Ho visto un grande fascio di luce dietro, poi mi sono sentita sbalzare... Quando l’auto si è fermata, sono riuscita ad uscire, ho aiutato Andrea ad uscire, ho chiamato il 118 e la mia famiglia, ho chiamato Luca...». Ma Luca non poteva più rispondere.


E’ possibile che il Mercedes ML 320 CDI 4Matic che ha innescato l’incidente abbia tentato un sorpasso nei confronti della C2 in cui viaggiavano i tre amici di Faenza, ma che per qualche motivo sia stato costretto a rientrare. Forse per la velocità, o per qualche altra ragione al vaglio dei carabinieri, il conducente del suv, M. R. di 39 anni, ha però perso il controllo del potente veicolo, finendo per tamponare violentemente la C2 Vtr. La vetturetta è stata scaraventata contro una Peugeot che proveniva in senso contrario e che è poi terminata nel fossato a lato della provinciale.


Il sostituto procuratore della Repubblica Roberto Ceroni ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo; iscritto nel registro degli indagati è M. R., conosciuto per essere giocatore di basket (come il fratello Alessandro che era con lui in auto) nella Virtus Spes Vis Imola di C, e con un passato in A1 e A2.

 

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