Ravenna, 12 maggio 2010 - Il dato sulla scelta dell’ora di religione o dell’ora di alternativa nelle scuole di Ravenna è disomogeneo. Una certezza è che tale materia viene sempre più laicizzata, vista la presenza, nelle scuole pubbliche, di un solo sacerdote-insegnante.

La percentuale più bassa di chi non sceglie l’Irc si registra alle scuole dell’infanzia e alle scuole primarie, dove ora di religione cattolica non è sinonimo di catechismo ma di trasmissione di valori. Nell’I.C. Mameli la differenza di percentuali tra le primarie e la scuola media è significativa: il 4 per cento degli alunni delle elementari non sceglie l’ora di religione, contro il 14 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni.

Si chiude la forbice del divario negli istituti dell’I.C. San Biagio: 6 per cento alle elementari Camerani, Morelli e Torre e 8 per cento alla media Don Minzoni. Vicine anche le percentuali dell’I.C. Montanari, che conta il 22 per cento di alunni della scuola primaria che preferiscono non seguire l’Irc, in contrapposizione al 26 per cento degli studenti della scuola media.

Più l’età aumenta più i ragazzi preferiscono seguire l’ora di attività alternativa, dove possono concentrarsi sullo studio personale. «I metodi di insegnamento più utilizzati – afferma il collaboratore scolastico dell’Itis Tarcisio Zoli – sono il dialogo, discussioni su argomenti del programma o su argomenti di attualità o legati all’esperienza degli studenti. E’ frequente l’utilizzo di supporti didattici informatici».

Altro “incentivo” per non frequentare l’Irc è dato dall’orario, che è spessp strutturato in modo da avere l’ora di religione alla prima o all’ultima ora, in modo tale che gli studenti che non vogliano seguire religione abbiano la possibilità di entrare dopo o di uscire prima.


Analizzando i dati delle scuole superiori si riscontra una maggiore assenza di ragazzi seduti al banco durante l’ora di religione: la percentuale maggiore si registra all’agrario, con il 72 per cento. Segue l’Istituto per geometri con il 60 e il Ginanni, che conta il 52 per cento di “ragionieri” non interessati all’ora di religione. L’Itis conta il 47 per cento, il Liceo Classico il 35, il Callegari-Olivetti il 25 e lo Scientifico il 24. Percentuali molto basse per le scuole medie Damiano-Novello (7%) e la Ricci-Muratori (1,8 %).

In alcuni istituti, nel numero di chi preferisce l’ora alternativa si nota un alto numero di stranieri, soprattutto alle elementari e alle medie: alla Damiano-Novello, infatti, il 46 per cento di chi non fa religione è di origine straniera, percentuale che sale al 50 per cento alla Don Minzoni. Anche all’I.C. Montanari per lo più sono gli stranieri e i praticanti di altre religioni che preferiscono scegliere l’alternativa. Per quanto riguarda Liceo Classico, Liceo Scientifico, Callegari-Olivetti e Itis, invece, il dato è omogeneo e si aggira intorno al 10 per cento, percentuale bassa e non significativa: segno che tra i ragazzi più grandi i motivi per non seguire l’Irc sono altri.