Ravenna, 18 luglio 2010. UNA CATENA umana per spezzare le ordinanze del sindaco Fabrizio Matteucci che avrebbero fatto morire Marina di Ravenna allontanando i turisti. Quella di ieri pomeriggio è stata di sicuro una manifestazione folcloristica sotto un sole cocente ma molto al di sotto delle aspettative numeriche degli organizzatori che annunciavano 5 mila partecipanti.

Il ritrovo era alle 17 sulla battigia davanti al bagno Ruvido a Punta Marina e poi una camminata-catena umana verso Marina per incontrare gli altri partecipanti che dovevano essere distribuiti lungo la riva. Al massimo ci saranno state 200 persone anche se Luca Silvestrone, direttore di Servimpresa che ha sponsorizzato l’iniziativa e cuore pulsante dell’evento, ha altri numeri: «C’era talmente tanta gente che era difficile fare formare una catena, davanti al Peter Pan poi c’erano altre 400 persone ma in pratica la Questura ha impedito che ci unissimo».

 Sul posto c’erano 4 poliziotti in borghese che hanno controllato che tutto si svolgesse tranquillamente come infatti è stato. «A noi non risulta un altro assembramento di gente, soprattutto di dimensioni considerevoli», dice uno di loro. «Non sapevo della manifestazione — racconta Renato Ricci, bagnino —, ma ero al corrente delle polemiche. Comunque sono con loro, è un’iniziativa giusta perché con tutti questi divieti si danneggia il turismo e si penalizza Marina rispetto ad altre località».

‘Matteucci non è il nostro sindaco. Porto Fuori, regno Autonomo’: un gruppetto di ragazzi aveva questa scritta sulla schiena di t-shirt blu. Davanti un cuore con la parola ‘happy hour’. «Queste magliette le abbiamo fatte per gli happy hour — commenta Giacomo Leoni —, noi siamo per il divertimento e non per lo sballo». «Perché così tanto accanimento verso Marina — si chiede Fabio Tassinari —, tra l’altro se uno vuole fare una cosa la fa lo stesso anche se ci sono i divieti, anzi magari la fa con più gusto».

 «Marina ha avuto un calo pauroso di gente — afferma Marco Mazzotti —: tutta colpa del sindaco che voleva eliminare il cosidetto sballo, ma ha solo rovinato un bel posto. A Ravenna ci sono ben altri poblemi da risolvere». A un certo punto una signora battibecca con con Silvestrone. «L’unica cosa che contesto — dice la donna che vuole rimanere anonima — è che è stata decantata come manifestazione apolitica e invece non lo è». Presenti ci sono alcuni esponenti della Lega e Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna. Gli organizzatori ribadiscono però la linea completamente apolitica. «Immagino che adesso la nostra manifestazione sarà strumentalizzata — dichiara Fabio Costantini, uno degli organizzatori —: la nostra idea era solo quello di aprire un dialogo. Io ho visto circa 200 persone partecipare veramente, molta gente ha solo preso le magliette che distribuivamo (con scritto ‘Scateniamoci’, ndr) solo come souvenir».

«Era una manifestazione aperta a tutti — sottolinea Marco Savini, portavoce del Gruppo Imprenditori di Marina —, c’erano anche alcuni consiglieri comunali anche perché era stato invitato tutto il consiglio. Duole il fatto che nessuna delle associazioni di categoria abbia pronunciato qualche parole sulla questione». Le conclusioni a Silvestrone: «Per noi è andata molto bene, anche se alcuni bagni ci hanno boicottato. Molti commercianti di Punta e di Marina hanno messo fuori delle bandiere bianche in segno di solidarietà. Noi siamo contro l’alcol, non Matteucci. L’alcol infatti si può bere in spiaggia, per strada, il sindaco ha abolito solo le feste. Questa non è la fine della protesta ma solo l’inizio».