Ravenna, 7 settembre 2010 - E’ STATO trovato in fin di vita sul bagnasciuga ed è morto poco dopo, nonostante i tentativi di rianimazione praticati dal 118. La vittima è un uomo di 49 anni, Massimo Bagnoli, che abitava a Bagnile di Cesena.

La tragedia è avvenuta all’altezza della spiaggia libera di Casal Borsetti, dove Bagnoli aveva raggiunto la fidanzata, ravennate. Verso le 10 l’uomo è arrivato in spiaggia e poco dopo è sceso in acqua per andare a pescare cozze tra le scogliere. Cosa esattamente sia accaduto non si sa. Certo è che, dopo diversi minuti, il corpo è stato sospinto dalle onde fino sul bagnasciuga, dove qualcuno l’ha notato e ha dato l’allarme. Il personale del 118 è accorso e ha fatto di tutto per rianimare l’infortunato, ma si è poi dovuto arrendere. Tutto induce a ritenere che Bagnoli sia morto annegato e non sia stato vittima di un malore. Il pm Cristina D’Aniello non ha disposto l’autopsia.


A BAGNILE, dove Massimo Bagnoli viveva con i genitori, la tragica notizia ha lasciato tutti sgomenti. Ragioniere in un’azienda di ortofrutta a Martorano, Bagnoli era grande appassionato di podismo. E proprio di corse, sistemi di allenamento e gare parlava spesso con don Claudio Canevarolo, da poco più di un anno parroco di S.Giorgio-Bagnile: «Ci conoscevamo da non molto tempo, ma abbastanza bene — dice il sacerdote — avevamo in comune la passione per la corsa. Lo ricordo come una persona simpatica, generosa, dinamica, molto precisa in tutte le cose che faceva».