Ravenna, 21 settembre 2010 - SE LA PARTITA Sorrento-Ravenna è stata ricca di colpi di scena e di ribaltamenti di fronte, anche il prepartita dell’entourage ravennate non è stato da meno. Protagonisti il presidente del Ravenna, Gianni Fabbri, sua moglie Dea e un commerciante di Sorrento, Giovanni Marino, titolare di un negozio di souvenir nel centro storico della cittadina campana. «Sono entrato nel negozio di questo signore — spiega il presidente del Ravenna, Gianni Fabbri — per vedere un oggetto che mi interessava.

Una volta avuto tra le mani non l’ho ritenuto interessante e così ho deciso di non acquistarlo e di lasciare il locale: a questo punto sono stato preso a male parole. Ho chiesto spiegazioni di una simile reazione e per tutta risposta sono stato spintonato e, una volta sbilanciato, buttato a terra e fatto oggetto di calci da parte di questa persona. Mia moglie Dea ha visto quanto stava accadendo e ha cercato di proteggermi».


LE DUE versioni dei fatti sono opposte. Ieri pomeriggio Giovanni Marino, accompagnato dal proprio legale Luigi Alfano, si è recato al Commissariato di Sorrento per formalizzare la denuncia a carico di Gianni Fabbri e alla moglie Dea per lesioni gravi. «Abbiamo presentato denuncia alla procura competente di Torre Annunziata — spiega l’avvocato Alfano — per lesioni gravi, visto che il fatto secondo noi è gravissimo. Le cose non sono affatto andate come sostiene il presidente. Al diniego del signor Fabbri di acquistare l’oggetto che aveva visto, il mio cliente ha invitato con tutta la gentilezza il signor Fabbri a rimettere a posto l’oggetto e a lasciare il suo negozio. Mentre lo accompagnava all’uscita il signor Fabbri è inciampato e caduto a terra e il mio cliente è stato colpito violentemente al capo dalla moglie di Fabbri con una borsa da shopping contenente bottigliette di profumi». 

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