Ravenna 3 maggio 2011 - UNA LISTA elettorale di sole donne (caso unico in Italia) che attacca il vicesindaco, per aver partecipato a un concorso di bellezza il cui primo premio era un posto di lavoro. Finito a una donna.

Succede a Ravenna, roccaforte Pd pronta tornare alle urne per il Comune, dove il vice primo cittadino in carica, il repubblicano Giannantonio Mingozzi, è finito al centro di durissime critiche di Sinistra e Libertà per aver consegnato i premi di un concorso di bellezza. Normale dialettica politica? Probabile. Non fosse che i vendoliani, o meglio, le vendoliane ravennati, del vicesindaco sono alleate tra i banchi del Comune: un sodalizio politico che si ripeterà anche alle urne, dove sia il Partito Repubblicano, sia Sinistra e Libertà uniranno i loro sforzi per portare il sindaco uscente, Fabrizio Matteucci, alla riconferma.

L’ANTEFATTO. Il 22 aprile Mingozzi partecipa alla premiazione del concorso ‘Miss Vanity Glam’ al Bbk di Punta Marina Terme. In palio, un lavoro stagionale presso una discoteca di Marina di Ravenna per la prima classificata, un contratto con un’agenzia di moda per la seconda e un cellulare per la terza. A consegnare i premi è il vicesindaco di Ravenna in persona. Passa poco più di una settimana e, alla vigilia del 1° maggio, si scatena il finimondo: Sel pubblica una nota durissima contro Mingozzi, parlando di pratiche che «offendono il talento e la dignità di tante giovani, contribuendo ad alimentare odiosi stereotipi sessisti, un uso strumentale del corpo femminile e un modello educativo scellerato che privilegia l’immagine rispetto all’impegno».

«IL PROBLEMA — precisa Sarah Ricci, capolista di Sel — non è il concorso di bellezza, ma la contaminazione con la politica, che dovrebbe proporre un modello migliore e più alto di società». Ma Mingozzi non ci sta: «È una polemica esagerata, penso di aver fatto una cosa normale: in quel concorso, dove sono stato chiamato da alcuni studenti universitari che conosco (il vicesindaco ha la delega all’Ateneo romagnolo, ndr), non c’è stato nessuno sfregio né mercificazione del corpo delle donne, anzi è stata una serata improntata al massimo della responsabilità».

Lo scontro rischia di incrinare l’alleanza? A sentire le due parti in causa pare proprio di no. «Lo escludo» dice Mingozzi. «Puntiamo ad essere forza di governo per avere una rappresentativa paritaria in giunta e maggiore impegno sulle pari opportunità» dicono invece da Sel, promettendo, però, per il futuro, di «stare sempre attenti agli scivoloni» del vicesindaco uscente.