Ravenna, 29 luglio 2011 - Il teatro incontra i profughi. Succede a Lugo, in provincia di Ravenna, dove ogni mercoledì i 15 ragazzi ospiti del Cefal di Villa San Martino vanno a 'lezione' dalla compagnia Teatro Due Mondi di Faenza. Protagonisti 10 nigeriani e cinque ghanesi, tutti uomini e tutti di eta’ compresa fra i 18 e i 35 anni.

“Li abbiamo incontrati la prima volta tre settimane fa- spiega il regista Alberto Grilli, che si occupa del progetto- e gli abbiamo proposto di fare un percorso insieme, loro e noi italiani. Le prime risposte sono state caute: ‘Non siamo attori, non parliamo l’italiano, come facciamo a fare teatro, a recitare?’”. I problemi di comunicazione però sono stati risolti in fretta: “Inizialmente parlavamo in inglese- continua Grilli- ma gradualmente abbiamo introdotto l’italiano. Di settimana in settimana ci accorgiamo che riusciamo a comunicare meglio. Per loro imparare la lingua è fondamentale: potrebbero anche lavorare, ma senza conoscere l’italiano è difficile trovare un impiego”.

A lavorare con il gruppo di richiedenti asilo ci sono sei attori del Teatro Due Mondi, ma anche alcune operaie Omsa e i partecipanti delle Brigate Teatrali (il progetto teatrale nato per raccontare la storia delle lavoratrici della fabbrica di Faenza). Insieme stanno preparando uno spettacolo per il prossimo settembre. Il tema sarà quello del “sogno”.“Per i richiedenti asilo non è facile parlare del proprio passato: durante i nostri incontri ogni tanto emerge qualche frammento, ma è qualcosa che affrontano con disagio. Così gli abbiamo chiesto di lavorare piu’ che sul passato, sul futuro che immaginano per se stessi”. C’e’ chi sogna di tornare a fare il proprio mestiere, chi di diventare calciatore e chi di farsi prete. Per tutti ci sarà da superare una prova: il colloquio in magistratura (da sostenere in italiano) per ottenere lo status di rifugiato. Nel frattempo il Teatro Due Mondi sta pensando di allargare il progetto anche a Faenza, dove si trovano altri 25 profughi. “In ogni caso continueremo a lavorare anche dopo lo spettacolo di settembre”, conclude il regista.