Ravenna, 6 ottobre 2011 - HA COPIATO la foto di una bellissima ragazza dal sito ‘Foto Antologia’ e l’ha ‘postata’ su Badoo — uno dei social network più conosciuti a livello internazionale con 130 milioni di membri e che ha sede a Londra — corredandola con il proprio profilo. Ora è nei guai giudiziari. Guai seri. «Vivevo un bruttissimo momento della mia vita, volevo relazionarmi con qualcuno, ho scelto quella foto perchè raffigurava un bel volto. Mi piaceva. Non ho proprio pensato che stessi facendo qualcosa di male».

PROTAGONISTA della vicenda è una cinquantenne del Ravennate per la quale è prossima la richiesta di rinvio a giudizio per le ipotesi di reato di sostituzione di persona, indebito trattamento dei dati personali e diffamazione aggravata. Al momento, all’indagata, il pm Stefano Stargiotti ha provveduto a notificare l’avviso di conclusione delle indagini. E’ difesa dall’avvocato Sonia Lama.

LA VICENDA risale all’aprile del 2010, quando una ragazza di Genova viene informata da alcuni amici che su www.Badoo.com compariva la sua fotografia accompagnata da un soprannome con l’indicazione «45enne di Rimini» e con la disponibilità a incontri sentimentali (di qui l’accusa di diffamazione). La ragazza presentò immediata denuncia alla Polizia postale di Genova e chiese a Badoo di oscurare la pagina. Provvedimento che venne adottato pochi giorni dopo.

NEL FRATTEMPO la polizia postale aveva attivato le indagini per riuscire a individuare l’autore dell’inghippo. Con decreto della Procura genovese, gli inquirenti si rivolsero a Microsoft Corporation Italia per conoscere i dati relativi all’account di registrazione. Grazie a un successivo passaggio investigativo attraverso Badoo, è stato possibile accertare la coincidenza degli indirizzi Ip relativi alla registrazione da una parte e dell’accesso a Badoo dall’altra.

DAL SOCIAL NETWORK gli inquirenti hanno poi appreso che quell’indirizzo faceva riferimento a un numero di telefono cellulare che è risultato appartenere a una chiavetta per computer portatile. E questo è stato l’ultimo passaggio investigativo, quello che ha permesso di giungere alla cinquantenne poi indagata. Gli atti sono poi stati trasferiti per competenza, da Genova alla Procura di Ravenna. La donna, interrogata dalla polizia su delega del pm Stargiotti, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ma declinando le proprie generalità, ha fornito anche il proprio soprannome, ovvero lo stesso che compariva sulla pagina di Badoo: così ha indirettamente offerto agli inquirenti un ben grave e preciso indizio nella direzione del suo concreto e diretto coinvolgimento nella vicenda.