Ravenna, 13 novembre 2011 - Questa mattina il sindaco di Ravenna Matteucci e l’Assessore alle Attività produttive Massimo Cameliani si sono recati davanti ai cancelli della Nuova Pansac.

Matteucci e Cameliani, che si sono confrontati per circa un’ora con i lavoratori, hanno rappresentato l'impegno del Comune e espresso ai lavoratori la loro vicinanza e solidarietà. Al termine dell’incontro hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “Siamo al lavoro da settimane per trovare una soluzione in grado di salvare la realtà produttiva della Nuova Pansac International. Il Gruppo Lori di Mantova ha lasciato solo macerie. Quello che fa più rabbia è che l’azienda ha sempre avuto un ottimo giro d’affari. E la crisi mondiale scoppiata nel 2008 non c’entra nulla.

La causa della crisi risiede tutta nella conduzione dissennata e irresponsabile della vecchia proprietà. L'attuale proprietà ha preso in queste ore una decisione cosi drastica che non poteva che trovare una risposta di rigetto da parte dei sindacati se dei lavoratori che dal 2009 hanno mantenuto un comportamento serio e responsabile.

Qualche settimana fa il Comune ha attivato un tavolo per risolvere la crisi. Insieme ai sindacati e a tutte le associazioni d’ impresa abbiamo incontrato il nuovo amministratore delegato della Pansac, dottor Lupi. La ricerca di un investitore non è una cosa semplice. Questa ricerca è in corso e richiede percorsi appropriati. Ma è una ricerca che in questa circostanza ha un ostacolo: a nostro giudizio non sono sufficientemente chiari l’interesse e la volontà di vendere da parte dell`attuale proprietà.

Mercoledì al Ministero sarà indispensabile chiarire anche questo punto assolutamente essenziale. Il Comune, insieme alla Provincia e alla Regione, agisce ed agirà per trovare uno sbocco positivo anche a questa crisi aziendale. Rinnoviamo in questo senso il nostro appello alle associazioni d’impresa, con le quali si è aperto un confronto dopo la prima riunione del tavolo che si è svolta ai primi di ottobre.

In assenza di passi in avanti di una soluzione che salvaguardi punto produttivo e posti di lavoro, la destinazione urbanistica dell'area dove oggi c’è la Pansac rimarrà quella attuale. Il Comune di Ravenna non consentirà mai una speculazione a valle della chiusura di un’azienda.

Viceversa, nel quadro di una soluzione che salvi la fabbrica e il la oro, c`è la piena disponibilità del Comune ad esaminare anche ipotesi di delocalizzazione dello stabilimento in altre aree produttive del nostro territorio comunale. E la conseguente disponibilità ad esaminare una diversa destinazione urbanistica dell’ area in cui oggi c’è la Pansac, che si trova nel cuore della Darsena di città.

Diversamente non se ne parla. Questa mattina abbiamo manifestato ai lavoratori che presidiano i cancelli della fabbrica e a Cgil, Cisl e Uil questa nostra posizione e abbiamo espresso ai lavoratori e alle loro famiglie la solidarietà dell’Amministrazione Comunale e della comunità ravennate. Quella della Nuova Pansac è una crisi la cui soluzione al momento appare molto difficile. Inutile e poco responsabile. Il Comune ha pochi strumenti a disposizione, ma li userà tutti. Cosi come eserciteremo tutto il peso politico e istituzionale del Comune di Ravenna”.