Ravenna, 3 gennaio 2012 - A FINE novembre 2010 cominciò ad accusare dolori a una spalla. Nulla da fare con i consueti antinfiammatori. Approfonditi esami scolpirono una realtà angosciante: mesotelioma pleurico. E’ morto poco prima di Natale, a 64 anni. Adesso il nome di Loris Cimatti, di Mandriole, pensionato Enichem, allunga la lista delle vittime dell’amianto all’interno della grande inchiesta che sta conducendo il pm Roberto Ceroni e che di operai deceduti ne conta alcune decine.

Cimatti era ricoverato da poco più di un mese all’hospice di Forlimpopoli. «Era sempre stato bene di salute. Quando un anno fa abbiamo saputo della malattia, ci è crollato il mondo addosso» annota la moglie. «Mio padre cominciò a lavorare giovanissimo in via Baiona. All’epoca era l’Anic. Faceva il manutentore. Ha lavorato per oltre trent’anni, poi una decina di anni fa è andato in pensione» racconta la figlia.
 

QUANDO la terribile malattia causata dalle microscopiche fibre dell’amianto è stata accertata, la scorsa estate, con l’intervento dell’avvocato Elena Baroni, è stata presentata domanda all’Inail per il riconoscimento della malattia professionale. Ancora pochi mesi, poi il decesso. L’attività di manutentore all’interno dello stabilimento Anic-Enichem era una di quelle che più di altre portavano il lavoratore a diretto contatto quotidiano con le fibre dell’amianto utilizzato soprattutto nelle coibentazioni o nelle guarnizioni. E fino a tutti gli anni Settanta le precauzioni adottate, seppur all’avanguardia, non erano adeguate; soprattutto era l’ignoranza diffusa circa le gravi conseguenze dell’inalazione di quelle fibre a rendere il lavoratore estremente vulnerabile a una malattia il cui tempo di latenza va da venti a quaranta anni.
 

DEL DECESSO di Cimatti, la Procura è stata informata tempestivamente dalla direzione sanitaria dell’hospice forlivese diretto da Cesare Maltoni, a suo tempo sensibilizzata dal pm Ceroni, come tutti i presidi ospedalieri della Romagna, sulla necessità di comunicare i casi di decessi per tumore da amianto riguardanti cittadini residenti a Ravenna. Il 23 dicembre, su disposizione del pm, dal corpo del deceduto sono stati effettuati prelievi di tessuto polmonare ai fini della consulenza che dovrà confermare il nesso causale fra inalazione della fibra dell’amianto, malattia e morte.