Ravenna, 21 gennaio 2012 - GIAN PIERO Morini, di Russi, conosce bene la Costa Concordia per avere lavorato sette anni in navi simili e per averla visitata più di una volta. Anche lui è stato colpito profondamente per la tragedia che si è verificata davanti all’isola del Giglio, ma ci tiene a sottolineare, data l’esperienza maturata, la preparazione del personale di bordo.
 

«Ho sentito tante, troppe, inesattezze su quello che è successo a partire dalla sicurezza a bordo — spiega — a cui si dedica molta attenzione: vengono fatti diversi corsi ed esercitazioni. Ogni 20 giorni o un mese viene simulato un abbandono nave con il relativo ammaino delle scialuppe, l’equipaggio è sempre molto preparato e professionale».
Secondo Morini quello che è successo è tutto frutto di un grave errore umano dal parte del comandante Francesco Schettino che ha scelto di fare una rotta alternativa disattivando il sistema di navigazione.

«DOPO QUESTO errore — fa notare Morini — ne è stato commesso un altro, ovvero il non avere dato l’allarme subito, o meglio il segnale dell’emergenza generale perdendo così tempo prezioso e ritardando i soccorsi e le operazioni a bordo della nave come il preparare e sganciare le scialuppe». Altro punto importante, secondo Morini, riguarda i passeggeri: «Quando vengono imbarcati devono seguire una simulazione di emergenza generale, ma spesso sono molto distratti e non seguono le istruzioni come dovrebbero. Non voglio assolutamente diminuire la gravità di quello che è successo sul Costa Concordia dove il comandante ha commesso dei gravissimi errori che ora dovrà pagare con la giustizia, ma ci tengo a dire che sono certo che l’equipaggio ce l’ ha messa tutta per salvare più vite possibili malgrado il comandante ha ritardato a dare l’emergenza generale e soprattutto l’abbandono nave».
Sulla presenza della ‘miss’ moldava sulla plancia di comando con Schettino? «Un’altro fatto molto grave, nessuno può entrarci, neppure i membri dell’equipaggio se non preventivamente autorizzati e per un motivo valido».