Ravenna, 23 gennaio 2012 - I farmacisti sono sul piede di guerra sul fronte liberalizzazioni. E’ prevista per questa sera una riunione all’Ordine ravennate per decidere le prossime mosse, tra cui il probabile sciopero del 1 febbraio. Una serrata gia’ annunciata da Federfarma e che a Ravenna potrebbe concretizzarsi con l’interruzione del servizio di prenotazione Cup di visite e prestazioni mediche nelle farmacie.
Da via Faentina, dove ha sede l’Ordine, non si sbottonano e rimandano comunicazioni ufficiali a dopo la riunione di questa sera, dove l’ultima parola sul blocco del Cup sara’ pronunciata dal presidente, Domenico Dal Re.

 

Lo sciopero di una categoria e’ legittimo, ma va indirizzato verso i soggetti giusti. Il servizio del Cup non e’ uno di questi. In sintesi, il direttore generale dell’Ausl di Ravenna, Tiziano Carradori, boccia l’ipotesi di sciopero al vaglio dei farmacisti, ovverosia l’interruzione del servizio di prenotazione informatico di visite ed esami.
“Sullo sciopero nulla quaestio, ma metterlo in pratica bloccando le prenotazioni dalle farmacie non avrebbe nessun senso- spiega Carradori-, non e’ certo l’Ausl ad essere l’obiettivo della loro protesta.

Sinceramente, un’ipotesi di questo genere mi lascia molto, molto perplesso: non riesco a cogliere il significato di un’operazione cosi’ ‘selettiva’, rivolta in pratica solo contro l’Azienda”. Peraltro, ricorda Carradori, il rapporto tra Ausl e farmacisti e’ “ottimo”, una nuova collaborazione “e’ stata appena siglata, ed e’ quella che prevede la vendita dei farmaci per conto. Abbiamo sempre lavorato insieme per il contenimento della spesa e per offrire ai cittadini il miglior servizio possibile. Se protestassero coinvolgendo anche l’Ausl ne sarei davvero stupito”, conclude.