Ravenna, 22 marzo 2012 - LA MEDIAZIONE obbligatoria in materia civile compie un anno e proprio pochi giorni fa ha visto ampliarsi il settore di intervento con la materia della circolazione stradale e delle liti condominiali. A Ravenna due sono gli organismi di mediazione, quello dell’Ordine degli avvocati, presso il tribunale, e quello della Camera di Commercio.

AL 29 FEBBRAIO i procedimenti iscritti erano 226 e in questo ultimo scorcio di mese sono aumentati di altri venti. Solo una percentuale dei procedimenti iscritti imbocca la strada della mediazione vera e propria. Perchè questo accada, infatti, è necessario che entrambe le parti si presentino. Allora vediamo che dei 226 procedimenti iscritti al 29 febbraio, il numero di quelli già definiti è di 180, ma solo in 56 casi comunque c’è stata l’adesione delle parti. E di questi, 32 sono stati già definiti con conciliazione.

«Un caso è stato chiuso addirittura in sette giorni, comunque la durata media è di una quarantina di giorni» ha detto il segretario dell’Ordine Sergio Gonelli nel corso di una conferenza stampa, aperta dal presidente Ermanno Cicognani, svoltasi proprio per illustrare il primo anno di attività dell’organismo in cui operano 97 avvocati. La mediazione, ricordiamolo, è il percorso obbligato per chi, ritenendosi leso in un diritto, vuole citare in giudizio la controparte. «Peraltro un accordo non è mai traumatico, non è mai una soluzione imposta, sia pure secondo diritto, da un giudice» ha sottolineato Gonelli. Se non c’è adesione e non si trova l’accordo, allora si va dal giudice. «Il nostro organismo di mediazione — ha evidenziato l’avvocato Cicognani — si colloca, per numero di affari trattati, ai primi posti nella regione dopo gli organismi delle Camere di Commercio di Bologna, Ferrara, Piacenza e Modena e primo assoluto fra gli organismi istituiti dagli altri ordini forensi». Che è il risultato, peraltro, dell’elevato standard di qualità professionale del foro ravennate. Se la mediazione è una strada obbligata, un primo elemento che fa testo per apprezzare la qualità del servizio offerto è la capacità di definizione della procedura indipendentemente dall’esito: e il dato di 180 su 226 è significativo.
 

DEI 226 procedimenti, nel 68,89 % dei casi non c’è stata adesione della parte. Per i casi in cui l’adesione c’è stata, nel 57,14% dei casi è stato raggiunto l’accordo. Ciò significa che non ci sarà causa civile, non ci sarà lavoro per i giudici che potranno così occuparsi delle cause in corso e soprattutto c’è soddisfazione per i soggetti interessati ottenuta in brevissimo tempo contro la durata di anni delle cause. E soprattutto si tratta di un risultato raggiunto con le parti che si sono fronteggiate amichevolmente, hanno parlato, hanno affrontato l’argomento sotto molteplici punti di vista, perchè questa dovrebbe essere la filosofia della mediazione che non è solo ‘conciliazione’.

Dei 226 procedimenti, il 12.55% ha riguardato i diritti reali, l’11.62% i contratti assicurativi, il 10.23 le locazioni, il 9.76 la responsabilità medica, il 7.90 i contratti bancari, il 6.97 le successioni. La percentuale di adesione è stata del 17.85 per i contratti bancari, del 14.28% per la responsabilità medica, il 10.71% per successioni ereditarie, diritti reali, mediazioni volontarie. La concilizaione è intervenuta nel 21.87 % dei casi di responsabilità medica, 18.75 per i contratti bancari, il 12.50 per le locazioni, il 9.37 per i diritti reali.
 

di Carlo Raggi