Ravenna, 6 giugno 2012 - E' stata una nuova faglia a generare il terremoto di magnitudo 4.5 che questa mattina alle 6.08 si è verificato al largo di Ravenna (clicca e leggi). Non si tratta, quindi, della stessa faglia che ha portato alle grandi scosse del 20 e del 29 maggio in Emilia, nonostante la struttura geologica interessata sia la stessa. E' Francesco Mele, funzionario di sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), a spiegarlo.

Anche questo sisma, di magnitudo 4.5 e avvenuto in mare, è legato all’attivita’ del margine settentrionale dell’Appennino, sepolta sotto la Pianura Padana. "E’ stato generato - ha spiegato il sismologo - dalla struttura di Malalbergo-Ravenna, che costituisce l’estremita’ piu’ orientale dell’arco di Ferrara", ossia la struttura geologica all’origine dei terremoti che nelle scorse settimane hanno portato l'inferno nel Ferrarese e nel Modenese.

"I terremoti - ha spiegato Mele - sono generati dalla crosta terrestre che e' sempre in movimento, sono lunghi e avvengono in milioni di anni. Un terremoto di magnitudo 4.5 come quello di oggi, genera movimenti di pochi centimetri. La magnitudo 4.5 non ha causato danni proprio perche' il sisma e' avvenuto in profondita' e al largo e quindi l'energia si disperde man mano che ci si allontana dall'ipocentro. L'importante - ha sottolineato il ricercatore dell'Ingv - e' rendersi conto che non siamo davanti ad un fenomeno esteso che sta coinvolgendo il centro Italia. Il terremoto di Ravenna, per ora e' circoscritto a quell'area e non ha niente a che vedere con quello dell'Emilia".

 

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