Ravenna, 6 luglio 2012 - Il Comune boccia le ipotesi avanzate negli ultimi giorni sulle zone per naturisti alla Bassona. A chiarire la posizione dell'amministrazione comunale è l'assessore all’Ambiente Guido Guerrieri, che interviene con una nota su indicazione del sindaco Matteucci e d'intesa con l'Assessore al turismo Corsini:

"Il piano dell'arenile prevede la possibilità di realizzare un campo per i nudisti. La Legge Regionale ne definisce correttamente le caratteristiche. E' ovvio che la realizzazione di un’area per il nudismo, su cui il Comune è ben disposto, comporta un’intesa e una presa in carico da parte di chi la gestirà e di chi ne usufruirà e, aggiungo, l'accordo dei proprietari della spiaggia, pubblici o privati che siano. Con tutta evidenza le proposte avanzate in questi giorni non rispondono a questi requisiti".


Guerrieri sottolinea che "il Comune ritiene che la questione ambientale sia il centro di questa discussione. Il tratto di spiaggia fra Lido di Dante e Lido di Classe ha un valore assoluto da un punto di vista ambientale e naturalistico e, non a caso, è gravato da numerosi vincoli e classificato "Riserva Naturale dello Stato", nonché dalla necessità di salvaguardare e tutelare tale patrimonio. Dunque i tema principale è il rischio che un ecosistema assolutamente unico venga compromesso, e che gli stessi sforzi compiuti in questi ultimi anni, vedasi la rimozione di 79 capanni abusivi, possano essere oggi vanificati".

Quest'area, uno degli ultimi tratti di spiaggia naturale su 120 km di costa della Regione, si presenta "come un gioiello da tutelare, un patrimonio di tutti che rappresenta una delle diffuse eccellenze che rendono variegato e prezioso il nostro territorio e che, opportunamente valorizzate, possono realmente accrescere la nostra offerta turistica".

L'assessore ribadisce che "come per altre meravigliose zone naturali del nostro comune, il tema da porsi è come conciliare la promozione e la fruizione di queste zone in modo "sostenibile". Abbiamo aree naturali bellissime, ma al contempo estremamente delicate, prova ne è che in passato più volte sono state introdotte limitazioni e divieti di accesso, tuttora vigenti, in molte aree. E' condivisibile la regolamentazione in diverse zone di fruizione della spiaggia (aree a divieto permanente, aree a divieto temporaneo e aree di libero di accesso) perché cerca di conciliare presenza dell'uomo e tutela dell'ambiente".

C'è quindi la volontà dell'amministrazione comunale a trovare una delicata quadratura del cerchio: "L'attuale nuova configurazione che prevede un ampliamento dell'area libera e di riduzione della zona interdetta alla foce, è un palese esempio della volontà di mantenere, per quanto possibile la fruizione della spiaggia. Al contempo però la Forestale ci ha lanciato segnali di allarme contro un accesso selvaggio e incontrollato di questi delicati ambienti; da qui il confronto su possibili strumenti di limitazione o riduzione del numero dei fruitori della spiaggia. Su questo binario va sviluppato il confronto fra tutti gli enti interessati, confronto che può giovarsi delle idee progettuali avanzate in questi anni dalle associazioni ambientaliste e dal Comitato Cittadino di Lido di Dante. La questione del naturismo, che dovrebbe essere solo parte di questo confronto, è incalanata su binari amministrativi molto chiari. Non è mio compito entrare sulle questioni giuridiche che sono molto controverse, e afferiscono a responsabilità di altri organi dello stato. Il piano dell'arenile prevede la possibilità di realizzare un campo per i nudisti. La Legge Regionale ne definisce correttamente le caratteristiche. Nel 2007 il ministero dell'ambiente e i suoi organi decentrati opposero un diniego totale alla possibilità che fosse conciliabile ciò che giustamente prescrive la legge regionale e i vincoli che tutelano una delle spiagge e delle pinete più belle del mondo".

Guerrieri conclude con la bocciatura dei progetti di cui si è discusso negli ultimi giorni: "E' ovvio che la realizzazione di un’area per il nudismo, su cui il Comune è ben disposto, comporta un’intesa e una presa in carico da parte di chi la gestirà e di chi ne usufruirà e, aggiungo, l'accordo dei proprietari della spiaggia, pubblici o privati che siano. Con tutta evidenza le proposte avanzate in questi giorni non rispondono a questi requisiti. Ma il piano dell'arenile e la legge regionale offrono la possibilità di trovare una soluzione ragionevole. Il mio auspicio è però che questo tema non cancelli quello principale: la tutela e la valorizzazione ambientale della spiaggia.