Ravenna, 6 agosto 2012 - LE APPARECCHIATURE di rilevazione dislocate da Arpa in alcuni tratti dei nostri corsi d’acqua segnalano bruschi cali della portata, in particolare nelle ore notturne. E’ un fenomeno che rischia di stressare ulteriormente corpi idrici in forte sofferenza per la siccità. Non è sfuggito al Wwf, che immediatamente lo ha segnalato alle autorità, in primo luogo al Corpo forestale, al Servizio tecnico di bacino, al Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, oltre che al nucleo ecologico dei carabinieri ed alla procura della Repubblica.

L’allarme viene in particolare da Forlì, ma interessa numerosi torrenti e fiumi che attraversano il nostro territorio, come il Lamone e il Marzeno. I dati dei prelievi sono riferiti alla notte tra il 2 e il 3 agosto, all’indomani dell’entrata in vigore dell’ordinanza che vieta gli attingimenti. «Chiediamo che vengano compiuti accertamenti urgenti volti a stabilire le cause che determinano i picchi di abbassamento o innalzamento delle portate. In entrambi i casi il fenomeno è, a volte, così evidente che merita approfondimenti. In particolare il crollo delle portate idriche si verifica puntualmente nelle ore notturne, il che lascia presupporre che, nonostante il divieto vigente di attingimento, le pompe vengano regolarmente utilizzate. Unica eccezione la stazione di Coccolia, dove l’azzeramento delle portate si verifica di giorno».
 

IL SOSPETTO quindi è che si sia in presenza di prelievi abusivi a carico del Senio, del Reno, del Lamone, dei Fiumi Uniti — con l’anomalia del picco negativo in orario diurno a Coccolia — e dello stesso Savio che a Borello registra le oscillazioni più marcate. «Teniamo a sottolineare che alcuni corsi d’acqua sono già asciutti, come il Marzeno — aggiungono gli amici del Panda — alcuni sono prossimi al collasso come il Rabbi e il Lamone, e per i restanti le portate sono giunte ai limiti del deflusso minimo».
 

Il problema dei controlli notturni da parte di alcuni enti esiste. E’ il caso del Servizio tecnico di bacino, organismo della Regione. «Siamo agenti accertatori — chiarisce il dirigente Claudio Miccoli — ma di notte interveniamo solo in caso di emergenza idraulica. Certo la segnalazione è preoccupante e merita verifiche. Va detto che quest’anno l’ordinanza attribuisce un livello di responsabilità e di autocontrollo anche ai privati. Chi ha colture frutticole ed orticole in atto avviate al compimento può derogare dal divieto di prelievo, purché si accerti che sia comunque garantito il deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua, secondo tabelle specifiche molto precise. In caso contrario è soggetto a sanzione. Purtroppo questa perdurante siccità sta diventando drammatica. Sarebbe importante intervenire con soluzioni strutturali come le casse di colmata, che trattengono le ondate di piena e costituiscono riserve idriche nei mesi di scarsa piovosità».