Ravenna, 2 settembre 2012 - Essere giovani, si sa, a volte può portare a fare qualche bravata, anche se a volte può risultare quanto meno di cattivo gusto e gravemente irrispettosa nei confronti di coloro che hanno subìto lutti o danni irreparabili.

In questa veste, nei giorni scorsi, durante l’anteprima al Cinemacity del film ‘Il cavaliere oscuro-il ritorno’, tre ragazzi ravennati hanno pensato di presentarsi all’appuntamento con il supereroe Batman, vestiti come James Holmes. Un’emulazione cialtrona del ventiquattrenne californiano diventato celebre sulla stampa mondiale, quando il 20 luglio di quest’anno, ha ucciso 12 persone e ferendone 58 alla prima dello stesso film, nella sala cinematografica di Aurora, in Colorado.

Due testimoni dell’accaduta parlano di “una scena di gran cattivo gusto”. “I tre, presumibilmente amici — raccontano i testimoni — sono giunti nel cinema ravennate vestiti normalmente. Hanno fatto il loro biglietto e hanno raggiunto l’interno della sala in cui sarebbe stato proiettato il film”.

“Una volta seduti — proseguono — hanno indossato la parrucca rossa e la maschera antigas, il travestimento di Holmes. I presenti non hanno avuto reazioni di panico, ma più che altro di disapprovazione”.

Le maschere presenti in sala, dopo aver individuato i tre soggetti, si sono avvicinati e li hanno invitati ad uscire dal locale. Una volta fuori, spiegano dalla direzione del City, gli sono stati requisiti i costumi e, dopo aver porto le loro scuse agli addetti della struttura, sono stati fatti rientrare per la visione della pellicola. “È stata solo una bravata” commenta l’amministratore unico di Cinemacity group, Mauro Lazzarini. “Un comportamento sciocco che i nostri addetti hanno saputo risolvere nel migliore dei modi”.

La ramanzina ha però sortito gli effetti sperati solo a metà. I tre ragazzotti, infatti, al termine della proiezione e tornati in possesso dei loro travestimenti non hanno esitato a reindossarli per scattare qualche ultima foto fuori dal cinema, di fronte alla locandina del film, posta all’esterno dei locali.


Alessandro Cicognani