Ravenna, 8 settembre 2012 -  IL GRUPPO ravennate archeologico continua a scoprire preziosi reperti nel sottosuolo della città. I volontari, che costituiscono un insieme vario ed eterogeneo che comprende archeologi e sub, ma anche idraulici, elettricisti e geometri, sono al lavoro in via Farini per lo scavo di un pozzo trovato chiuso, riempito di terra e costituito da mattoni puteali, a settore semi-circolare, probabilmente romani. «Bisognerà verificare, perchè la forma dei mattoni è tipicamente romana, ma la costruzione del pozzo potrebbe essere successiva», riferisce Federica Lelli, capo-cantiere della Phoenix Archeologia. E’ la società che ha trovato il pozzo durante il controllo dello scavo per la posa di tubi del gas da parte di Hera.

E ieri, tra gli sguardi incuriositi dei passanti e dei turisti in una via centrale come viale Farini, sono stati recuperati un pettine d’osso, probabilmente d’epoca romana o bizantina, una moneta spagnola che risale al 1500 circa e numerosi frammenti di ceramica che, da una prima analisi, dovrebbero risalire ad un periodo compreso tra il 1500 e il 1700. Trovate, inoltre, delle ‘zampe di gallo’: distanziatori dell’epoca che venivano utilizzati per tenere separati i pezzi di ceramica durante la cottura e dal cui recupero si può dedurre che, nella zona, potrebbe esserci una piccola fornace.
 

«Siamo arrivati a scavare fino a una profondità di 4 metri — racconta nel pomeriggio Giovanni Fucci, presidente del Gruppo archeologico — Abbiamo recuperato, nelle ultime ore alcuni oggetti di epoca romana tra cui una ciotola e un manico di un mortaio». «Si segnalano, in particolare, frammenti di marmo combinati in varie composizioni di colore e forme per creare motivi pavimentali» precisa Samantha Cortesi, vicepresidente del Gra. Gli scavi proseguiranno anche oggi.
 

Valerio Iazzi