Cervia (Ravenna), 23 ottobre 2012 - ERCOLE Massari, 57 anni, è presidente del consiglio comunale dal 2009. Dichiara di aver fatto il giornalista e l’imprenditore editoriale con la società Effetto Media. «La mia Radio Incontro, ora Latte e Miele, è stata l’unica di Cervia ad avere l’autorizzazione ministeriale nel 1994», racconta. «Nel 2000 ho ceduto le frequenze per dedicarmi alla politica. Gli introiti degli affitti delle antenne costituiscono il mio principale reddito. Inoltre sono titolare di alcune attività commerciali».

Massari, come è arrivato alla carica di presidente del consiglio comunale?
«Facevo parte della dirigenza del Pd. Dopo le ultime elezioni ero destinato a essere capogruppo. Invece, causa l’indisponibilità degli altri candidati, sono stato eletto io. È un ruolo impegnativo: moderare le sedute consiliari richiede fermezza e serietà; inoltre sta a me verificare e firmare ogni delibera comunale, assumendone la responsabilità diretta».
Nonostante ciò, trovava il tempo di scrivere su Facebook tramite diversi profili?
«Si è trattato di un gioco, ma alcuni concittadini hanno il dente troppo avvelenato: in realtà, non ci sono io dietro tutte le identità che mi attribuiscono».
C’è chi ne ha contate più di cinquanta. I sospetti vanno da false persone (Selvaggia Santini, Concetta Artusi, Mirella Rossi) ad attività commerciali (Mercatino usato Cesenatico, Centro equilibrio energetico), a nomi generici (Cervia concreta, Cervia politica). Quali erano i suoi?
«Quelli delle attività commerciali erano facilmente riconducibili al sottoscritto: non è un segreto che io sia il titolare del Centro di equilibrio energetico e di un mercatino dell’usato a Cesenatico. Inoltre, ero a conoscenza delle password di mio fratello Nino Massari, di mio figlio Alessandro e della mia socia Fabiola Boschetti, e talvolta scrivevo al posto loro. Anche Cervia Concreta è legato a me. Nego, invece, di essere dietro Cervia Politica, così come so che Selvaggia Santini, Concetta Artusi e altre numerose ragazze accusate di essere dei miei ‘fake’ sono in realtà persone in carne e ossa, con le quali non c’entro nulla».
Perché non si limitava a scrivere le sue opinioni con il suo profilo personale?
«Non sopporto gli attacchi gratuiti e le pesanti offese contro il sindaco e l’amministrazione, che spesso vengono lanciati su Facebook. Mi sentivo in dovere di rispondere anche con altri profili, per giustificare il mio punto di vista. Tuttavia, io mi limitavo ad alimentare dialoghi tra il serio e il faceto, e mai lanciavo insulti, come invece fanno altri cervesi».
Ieri, un’ora dopo l’intervista, i profili ‘sospetti’ di cui Massari ha negato la paternità sono stranamente scomparsi da Facebook.

Alex Giuzio