Ravenna, 24 gennaio 2013 - “Tu sei un verme viscido e schifoso prepara tua mamma perche’ domani sera vengo a casa tua e venerdi’ mattina andiamo dal notaio e mi intesti le case”. E’ uno degli sms di minaccia che Nicola Femia alias ‘don Rocco’, il boss della ‘ndrangheta arrestato ieri nel Ravennate con l’accusa di essere a capo di un’associazione per delinquere che gestiva video slot machine truccate e gioco online, mandava a uno dei suoi creditori.

Sono alcuni degli sms riportati nell’ordinanza con cui il giudice Bruno Perla ha fatto arrestare Femia e altre 28 persone. “Chiamo io il notaio. Mi intesti la casa. E quando hai i soldi ti riprendi la casa”, lo minacciava don Rocco, sordo alle proteste e giustificazioni profferite al telefono dalla sua vittima. Per la Dda si tratta di minacce ed estorsioni commesse col metodo mafioso (e su questo concorda anche il giudice). “Vengo e ti prendo a casa”, scrive ancora Femia. E ancora: “Tu prepara quello ti ho detto io, perche’ domani sera sono a casa tua”.

Oppure, chiama in causa dei suoi emissari che si stanno attivando per recuperare i soldi: “Stanno scendendo i ragazzi, stanno venendo in Puglia, gli dai 2000 euro domani”. In un caso, poi, di fronte a uno dei suoi sottoposti che sarebbe sparito portandosi via gli incassi illegali delle slot machine, don Rocco va su tutte le furie. E scatta la ‘caccia’ a lui ma anche a suo padre, sua madre e suo fratello. Ciro Irco, uno degli arrestati, assicura a don Rocco: “Vado a casa della sua famiglia, mi devono dare tutti i soldi”. E, al telefono con Domenico Cagliuso (anche lui arrestato), si lamenta: “Quante volte vi ho avvisato che non era buono. Io mo’ sto andando a vedere a casa”. Cagliuso gli risponde: “Eh vai a casa della moglie, se c’e’ pure la moglie acchiappa la moglie”.

La squadra va a parlare anche con la madre del debitore, la quale spiega loro di non vederlo da tempo e si impegna a rintracciarlo. Parlano anche col padre, mentre il fratello promette di impegnarsi a fare un finaziamento per restituire i soldi. Dopo queste mosse, il gruppo conta ormai di riuscire a riavere il denaro sottratto (“E mo’ lo devono trovare. Lo trovano e porta i soldi. Me la vedo io”, dice uno del gruppo al telefono). A don Rocco viene detto: “Non ci mandare piu’ nessuno la’.. che la mamma tutta impaurita stava morendo”.

(Fonte Dire)