Ravenna, 31 gennaio 2013 - Non sono solo gli albergatori di Lido di Savio e di Lido di Classe a voler abbandonare il Comune di Ravenna per quello di Cervia. Alla schiera dei secessionisti, infuriati per l’introduzione della tassa di soggiorno, si aggiungono anche gli imprenditori di altre località, come Marina di Ravenna, Marina Romea, Casal Borsetti.

Non c’è ancora alcuna comunicazione ufficiale, ma il fermanto si fa sentire. "Se n’è parlato nell’incontro di qualche giorno fa — spiega Marco Savini dell’hotel Riviera di Marina di Ravenna — e ammetto che l’idea mi piace. Visto che il Comune di Ravenna per noi non ha fatto niente, meglio allora passare a Cervia. Quel giorno di colleghi interessati ne ho visti diversi, di Casal Borsetti, Marina Romea. Ne stiamo discutendo, stiamo cercando anche di capire se è possibile farlo da un punto di vista legislativo".

Nei prossimi giorni ci saranno nuovi incontri con le associazioni e con i vari delegati, assicura Savini, per arrivare ad una decisione definitiva. "Gli albergatori — conclude Savini — sono stanchi. In tutta Italia, in questo momento di crisi si cerca di venirsi incontro reciprocamente. Solo qui a Ravenna si è deciso invece di aumentare le tasse".


Prosegue la dura lotta contro Palazzo Merlato da parte degli albergatori di Lido di Classe e di Savio, per niente contenti della delibera che fissa le tariffe della tassa. "A Lido di Classe e di Savio — dice il presidente degli albergatori Bruno Tagliavini — c’è un comitato promotore che ha già avuto primi contatti con gli amministratori cervesi, perchè gli imprenditori non si riconoscono più nella ‘non politica’ turistica praticata dal Comune di Ravenna e dall’assessore competente. Non si possono chiedere soldi al turista per venire nei nostri lidi che sono lasciati allo sbaraglio, senza una guardia medica, un servizio postale, collegamenti, senza niente".
 

Annamaria Corrado