Ravenna, 31 maggio 2103 - PER PIERINO Isoldi si fa sempre più ardua la speranza di tornare in libertà prima del passaggio in giudicato della sentenza (condanna a dodici anni) per la rapina e il procurato aborto ai danni della sua ex amante. Il tribunale del riesame di Bologna ha infatti respinto il ricorso presentato dall’avvocato Filippo Poggi finalizzato alla revoca o annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare firmata il 26 aprile scorso dalla Corte d’appello di Bologna. La misura cautelare è stata emessa in relazione al rischio di fuga dell’imprenditore forlivese a fronte della condanna a 12 anni (due in più del primo grado) inflitta dai giudici di secondo grado il 21 dicembre scorso. E’ stato il pg Mauro Monti a chiedere e ottenere il provvedimento coercitivo sotto il profilo del pericolo di fuga man mano che si avvicina il momento del passaggio in giudicato della sentenza. Contro la decisione del Riesame, la difesa di Isoldi ha già presentato ricorso in Cassazione, ma trascorreranno diversi mesi prima che i giudici di legittimità si pronuncino.

NEL FRATTEMPO, come si diceva, si avvicinerà il momento della esecutività di quella sentenza (la Cassazione dovrebbe fissare l’udienza entro il 2014) e a quel punto comunque per Pierino Isoldi la porta del carcere si chiuderà definitivamente e prima che possa usufruire di un qualche beneficio carcerario dovrà trascorrere un periodo superiore alla metà della pena. Senza tener conto che nel frattempo sarà esecutiva una recente pena patteggiata a tre anni e sei mesi per associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e all’evasione fiscale.
I fatti per i quali risulta la doppia conferma della responsabilità risalgono alla sera del 6 dicembre 2005 a Pinarella, nell’androne del condominio in cui abitava l’amante. All’epoca Isoldi era anche proprietario di una villa a Milano Marittima.

IL RICORSO della difesa di Isoldi puntava sulla carenza di concreti elementi da cui desumere il pericolo di fuga; la Procura generale aveva individuato questo rischio nella ‘certa disponibilità di ingenti risorse finanziarie’ attraverso la Carisp di San Marino di cui Isoldi è stato definito ‘amministratore di fatto’. Nel ricorso si rilevava l’infondatezza dell’asserzione secondo cui Isoldi sarebbe ‘amministratore di fatto’ della banca sammarinese («Dobbiamo ritenere si tratti di un errore») e si confutava l’affermazione delle ingenti disponibilità finanziarie «in quanto tutte le disponibilità impiegate nella costruzione della villa sono state reintegrate tramite conferimento dell’immobile alla Isoldi Holding spa, quindi a garanzia di ogni creditore». Per i giudici del riesame invece, le asserzioni fatte nell’ordinanza cautelare trovano conferme nella documentazione in possesso alla Procura.

Carlo Raggi