Ravenna, 19 luglio 2013 - L’ACCORDO fra i Comuni e l’Agenzia delle entrate, dal 2009 a oggi, ha portato ad accertare, in provincia di Ravenna, poco più di 1,4 milioni di imposte evase. È il dato più basso in regione, dopo Modena, Reggio Emilia e Bologna. Per quanto riguarda il resto della Romagna, tra i comuni Ravenna è al sedicesimo posto, con accertamenti per 832.169 euro.
In tutta la regione, da quando è attivo il protocollo d’intesa fra l’Anci regionale e l’ente tributario, l’Agenzia ha svolto 3.400 accertamenti in seguito alle segnalazioni dei 277 Comuni aderenti, portando alla luce un’evasione pari a poco meno di 46 milioni. Finora ne sono stati recuperati 12,5.
L’accordo prevede che il fisco versi ai Comuni una quota delle somme recuperate (il 100 per cento nel triennio 2012-2014, mentre per gli anni precedenti si va dal 30 al 50 per cento). «La maggiore concentrazione di segnalazioni — riferisce l’Agenzia delle entrate — si registra nell’ambito ‘proprietà edilizia e patrimonio immobiliare’, ovvero rendite catastali e affitti non dichiarati. È però il settore ‘urbanistica e territorio’ il più proficuo: le segnalazioni sulle operazioni di speculazione edilizia hanno fatto emergere una maggiore imposta di 17,2 milioni di euro. Molto redditizie anche le segnalazioni sui ‘finti poveri’».

Francesco Monti