Ravenna, 26 novembre 2013 - PER ridurre il numero dei daini nella pineta di Classe, l’abbattimento non è più considerato la strada maestra. O almeno così sembra, dopo gli incontri fra la Provincia e la proprietà dei parchi faunistici della Standiana e di Fasano: come emerso nelle scorse settimane, 10 dei 65 esemplari ‘di troppo’ nella pineta a ridosso di Fosso Ghiaia potrebbero essere trasferiti a ‘Safari Ravenna’, gli altri 55 allo zoo safari di Fasano, sempre di proprietà di Alfa 3000 (sempre che la Provincia di Brindisi dia il via libera). In ogni caso, fino alla primavera i daini non verranno né abbattuti né trasferiti.

INIZIALMENTE, il piano di abbattimento elaborato dalla Provincia doveva aprirsi il 2 novembre, con il coinvolgimento dei cacciatori dell’Ambito territoriale di caccia Ravenna 2. In tanti avevano dato la loro disponibilità, anche se — precisa il presidente dell’Atc Augusto Casadei — «i 65 selettori non sono ancora stati sorteggiati, e nessuno ha ancora pagato la quota prevista: aspettiamo di sapere se si va avanti o no».

Fatto sta che, almeno per il momento, non si spara. «Siamo in fase di approfondimento — conferma il presidente della Provincia Claudio Casadio —. La cattura e l’eventuale trasferimento non sono possibili prima della primavera. Inoltre, i soggetti che potrebbero incaricarsene devono ottenere una serie non banale di autorizzazioni».

Casadio assicura che «il trasferimento si farà se ci sono le condizioni: per quanto ci riguarda, non siamo innamorati dell’idea dell’abbattimento. Svolgeremo tutte le verifiche necessarie. La soluzione perfetta non esiste — aggiunge il presidente della Provincia —, ma sta a noi trovare la migliore soluzione possibile». Casadio è scettico riguardo alla proposta avanzata dall’etologo Danilo Mainardi di introdurre il lupo nella pineta: «E poi cosa dovremmo fare, introdurre il leone per mandare via il lupo?». Secondo Mainardi, il problema nasce dal fatto che, nella pineta, la presenza di daini — che in natura sono prede — non è bilanciata da quella di predatori, e «solo il lupo è in grado di cacciare in modo selettivo, a differenza dei cacciatori».

IN OGNI caso, la strada per l’eventuale trasferimento dei daini in eccesso è ancora lunga. Anche perché, oltre alle autorizzazioni necessarie, c’è un altro grande punto interrogativo: i costi. «Non abbiamo ancora verificato questo aspetto — ammette Casadio — ma non dovrebbe trattarsi di una cifra impossibile. I problemi di bilancio della Provincia, comunque, sono noti». Un mese fa, sul nostro quotidiano, il veterinario Matteo Galliani — dell’Animal Rescue Team di Russi che collabora con lo zoo safari — aveva assicurato che l’organizzazione sarebbe in grado di accollarsi tutte le spese: «Interventi come questo fanno parte della nostra mission».

Francesco Monti