Ravenna, 12 gennaio 2014 - Le organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e i lavoratori dello stabilimento Rafal “Gruppo Trombini” di Piangipane denunciano la grave situazione di crisi aziendale che perdura da alcuni anni. Martedì 14 gennaio daranno vita a un presidio in piazza del Popolo a Ravenna di fronte alla Prefettura dalle 10 alle 12.

"La crisi produttiva è iniziata nel 2011 e a oggi non si intravede alcuna soluzione industriale capace di rilanciare l'attività permettendo così una ripresa occupazionale - spiega il comunicato -. Nonostante l'azienda in questi anni non abbia perseguito le più corrette relazioni industriali e sindacali, i lavoratori hanno dimostrato grande senso di responsabilità, cercando di comprendere e aiutare l'azienda nella difficile soluzione".

"Il presidio si pone l'obiettivo di dare informazione alla cittadinanza, alle istituzioni e al Prefetto - continuano le organizzazioni sindacali -. Dopo un anno di cassa integrazione straordinaria, i lavoratori e le lavoratrici non hanno ancora percepito alcun sostegno economico che sarebbe dovuto giungere dall'utilizzo dell’ammortizzatore sociale. Sono passati esattamente 12 mesi e per indiscutibili responsabilità aziendali i lavoratori dovranno attendere ancora molti mesi prima di sperare di poter avere il sostegno economico previsto dagli ammortizzatori".

"Le responsabilità sono dell’azienda che prima ha inviato una richiesta di cassa integrazione straordinaria al Ministero del lavoro, sottoscritta assieme ai sindacati con un accordo di impegni di investimento produttivo. Poi dopo solo un mese, il Gruppo Trombini ha inoltrato una richiesta di concordato in continuità, bloccando di fatto l’esame della richiesta di cassa integrazione al Ministero. Ciò ha determinato un crescente e pesante disagio sociale ai lavoratori, circa una novantina, e alle loro famiglie".



"Nei dodici mesi trascorsi l'unico reale sostegno è arrivato dalle banche. Tramite un accordo con la Provincia e sindacati, gli istituti di credito hanno garantito anticipazioni economiche che oggi  si sono concluse, visto che si è esaurito il tempo massimo previsto dagli stessi accordi. I lavoratori e le lavoratrici della Rafal chiedono lavoro per poter riaffermare la loro dignità di cittadini e invitano l'impresa a compiere tutti gli sforzi necessari affinché non si disperdano conoscenze e competenze nate, cresciute e sviluppate sul territorio", conclude la nota stampa.