Ravenna, 12 febbraio 2014 -  «UNA VICENDA del genere non mi era mai accaduta, eppure sono anni che faccio questo lavoro, che vendo telefoni Vodafone. Sono sorpreso e dispiaciuto, per il cliente e anche per me stesso. In questa storia, infatti, sono parte lesa perchè è ovvio che mi abbia danneggiato. Per questo mi sono rivolto a un avvocato, a Ermanno Cicognani, che ho incaricato di tutelare i miei interessi»: a parlare è Matteo Cavicchioli, legale rappresentante del Centro Vodafone di Ravenna con negozi in città e al centro commerciale Esp e proprio qui, sabato scorso, è stato consegnato a un cliente (un padre che doveva fare un regalo al figlio 11enne) un telefono ‘muletto’, al posto di un cellulare nuovo, nella cui memoria sono state trovate 240 fra foto e video porno, ma quel che conta è che due di quei video contengono verosimilmente materiale pedo-pornografico scaricato da internet.

«COME ho già detto — ribadisce Cavicchioli — alla base di quanto accaduto c’è un equivoco; l’operatore del negozio all’Esp ha consegnato per errore la scatola con il telefono muletto al posto di quello originale». Evidenzia l’avvocato Cicognani: «Va da sè che il centro Vodafone è ovviamente disponibile a tenere indenne il cliente da qualsiasi pregiudizio, ma nello stesso tempo, si dichiara estraneo ai contenuti dell’apparecchio. Anzi, proprio rispetto a quei contenuti, il Centro Vodafon è parte lesa per il grave danno subito». Dice Cavicchioli: «In genere chi utilizza un muletto, prima di riconsegnarlo lo resetta. Una operazione che facciamo di routine anche noi, ma che in questo caso purtroppo non è stata fatta».

ORA la vicenda passa di competenza alla magistratura. I carabinieri hanno sequestrato il telefono e scaricato video e foto, e hanno informato la Procura. La vicenda diventerà comunque oggetto di indagine solo se apparirà con certezza la presenza di bambini nei video pornografici. Risalire a chi li ha scaricati non sarà facile perchè non vengono registrate le generalità di chi riceve e utilizza il muletto. Base di partenza degli accertamenti tecnici sarà il numero Imei del telefono. Attraverso i tabulati relativi a quel numero, in teoria è possibile individuare tutte le sim ‘caricate’ su quel cellulare e, pertanto, i relativi titolari. Dopodichè dovrà essere individuato, fra questi, chi ha scaricato i video: ciò dovrebbe essere possibile, sempre in teoria, attraverso l’analisi del traffico internet (il download dei files ha un costo e viene registrato dal gestore).

Carlo Raggi