Ravenna, 13 marzo 2014 - Il caso di ‘Chicco’, un maschio di daino di circa un anno e mezzo, ha commosso mezza Romagna. Arrivato una mattina in un paesino del territorio di Santa Sofia, è stato adottato dalla popolazione. Il cucciolone era solito farsi avvicinare, soprattutto dai bambini, e fraternizzare con gli abitanti. Ha di fatto quasi perso la sua selvaticità. La Provincia di Forlì Cesena ha ritenuto che il suo stato di libertà costituisse un potenziale pericolo per sè e per le persone e lo ha affidato al Centro recupero animali selvatici di Ravenna (foto). «Ora è nel recinto della struttura — spiega il responsabile Floriano Sama — perché lo stiamo sottoponendo alle vaccinazioni. Ma passa molte ore nel cortile. Potremmo trasferirlo nel grande serraglio in pineta. O affidarlo a un parco naturale. Dovrà decidere la Provincia».

 

«Chiediamo alla provincia di Forlì-Cesena che il daino Chicco ci sia restituito». E’ questo il grido di due donne, Roberta Rossi e Donatella Amabile, che nei giorni scorsi dopo che Chicco era stato senza tanti complimenti trasferito forzosamente nelle settimane scorse in quel di Ravenna da parte degli operatori del Centro recupero animali selvatici (Cras) su ordine della Provincia.

Ma i pochi residenti dei Calci di Camposonaldo, un paesello nell’appennino forlivese vicinoa Santa Sofia, e gli amici forlivesi di Chicco non demordono e sono andati a trovarlo, lo hanno riabbracciato e fotografato. «L’hanno rinchiuso in una gabbia di 3 metri x 1,5 con pavimento quasi fangoso — commenta amaramente Donatella — anche se di norma ci dovrebbe essere un pavimento e delle pareti lavabili e invece non è così, c’è solo della terra, gli hanno messo una capra a fargli compagnia, una bacinella con dell’acqua e del fieno vecchio con un po di insalata». Dalle colline sopra Santa Sofia ad una gabbia in quel di Ravenna, il salto è stato duro per Chicco il piccolo daino balzato, suo malgrado, agli onori delle cronache non solo locali a metà gennaio dopo che prima aveva passeggiato tranquillo per la piazza di S. Sofia, era sfuggito alla cattura su pressione dei residenti perché la Provincia l’aveva lasciato in custodia ai residenti fino ad un bel giorno quando è stato portato via. Amabile, accompagnata dall’amica Roberta. non trova giusto che il loro amico animale sia rinchiuso in un piccolo box. «Perché non gli danno la possibilità di stare nelle sue colline in un recinto molto più grande con l’erba da mangiare come ha sempre fatto? Tutto questo potrebbe essere possibile in quanto ai Calci abbiamo le capre in un recinto veramente grande. Qui Chicco tornerebbe a mangiare, a correre e a stare bene senza dare fastidio a nessuno. Noi dei Calci siamo disposti anche a una raccolta di firme, per fare tornare Chicco su da noi».

Le promesse della Provincia per i residenti dei Calci non sono state mantenute. Chicco doveva stare nel box solo 3-4 giorni per acclimatarsi e sono passate due settimane, è stato loro assicurato che verrà costruito un box più grande ma non si parla più di immetterlo in un’area recintata molto grande. «Chicco — conclude Donatella — non si alimenta come dovrebbe, abbiamo provato ad aprire la gabbia e, guarda caso, davanti a noi ha iniziato a mangiare l’erba con voracità proprio come quando da noi era in libertà». 

Oscar Bandini